Giordania. Il premier al-Mulki si dimette a seguito delle proteste per la riforma fiscale

di Ghazy Eddaly

Il premier giordano Hani al-Mulki ha annunciato oggi le sue dimissioni a seguito dell’ondata di proteste contro l’aumento delle tasse e contro il governo che ha attraversato il paese negli ultimi giorni. Da lì a poco re Abdallah ha incaricato l’economista e dal 14 gennaio 2017 ministro dell’Educazione Omar Razar di formare un nuovo governo.
Al-Mulki, che era premier dal 1 giugno 2016, ha dovuto così cedere sotto le pressioni della piazza e i conseguenti disordini verificatisi a seguito delle proteste per l’aumento dei prezzi e delle accise sui carburanti, delle tasse sul patrimonio personale del cinque per cento e sulle imprese del venti-quaranta per cento, com’era stato richiesto dal Fondo monetario internazionale in cambio di un prestito da 723 milioni di dollari in tre anni. La riforma fiscale e l’austerità si sarebbero tradotte in un peso difficilmente sostenibile dalle classi meno abbienti e da quella media.
La Giordania ha superato indenne la crisi delle “Primavere arabe”, ed accoglie 4 milioni di profughi su una popolazione di poco più di 9 milioni di abitanti.