Gran Bretagna. Cala ancora il valore della sterlina; ad agosto -0.4% produzione industriale

di Notizie Geopolitiche – 

sterlinaÈ un continuo calare l’andamento del valore della sterlina, sia nei confronti del dollaro che in quelli dell’euro.
Nella notte fra giovedì e venerdì la moneta inglese, probabilmente per un errore di sistema, è crollata del 6.1% in due minuti, quello che viene chiamato “flash crash”, dovuto a ciò che in gergo è definito “fat fingers”, le “dita grasse”, un fenomeno che per un errore umano o di un algoritmo ha dato il via ad un meccanismo di vendite di grandi quantità di moneta, portando la sterlina a toccare gli 1.18 dollari, per poi rimbalzare altrettanto rapidamente ad 1.23.
In questo momento il cambio tra la moneta britannica e quella statunitense è attestato a circa 1.24, valori mai registrati da oltre 30 anni, e ad 1.11 sull’euro, sintomo di una debolezza sempre più marcata della sterlina che, dal 23 giugno scorso, giorno del referendum che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, la cosiddetta Brexit, si è deprezzata del 14.7% sull’euro e del 16.4% sul dollaro.
Questi dati sono anche il risultato del clima di instabilità che sta interessando il Regno Unito, soprattutto dopo l’annuncio della premier Theresa May che, domenica scorsa, ha annunciato che nel marzo prossimo Londra farà appello all’articolo 50 del trattato di Lisbona, cominciando il processo di Brexit.
La fuga di aziende e banche dal paese, il blocco degli investimenti da parte delle società straniere, il declassamento del debito da parte delle principali agenzie di rating e la linea dura assunta da Bruxelles, che spinge per un’uscita del Regno Unito anche dall’area di libero scambio, hanno cominciato a far sentire i propri effetti anche sulla produzione industriale britannica: mentre gli analisti attendevano per agosto una crescita di 0.1 punti percentuali, si è invece assistito ad un calo dello 0.4%.
Nonostante questi dati non propriamente lusinghieri, le spinte indipendentiste rinate in Scozia, favorevole a rimanere nell’Ue ed il caos che regna nella politica britannica, Philip Hammond, Cancelliere dello Scacchiere, ha ripetuto ieri che “la Brexit avrà, nel lungo termine, effetti positivi per tutta la Gran Bretagna”.