di Alberto Galvi –
La Repubblica Dominicana ha respinto la proposta di ospitare l’ufficio canadese, come sede da cui coordinare gli aiuti internazionali e offrire supporto alla polizia di Haiti. Negli ultimi anni Haiti ha dovuto affrontare una serie di battute d’arresto, dai disastri naturali al disordine politico e alla violenza delle bande. Il paese attualmente non ha leader eletti democraticamente, dopo che gli ultimi senatori del paese hanno visto scadere il loro mandato a gennaio.
Il governo provvisorio di Haiti ha richiesto da ottobre che una forza internazionale aiutasse la sua polizia a combattere le bande che controllano gran parte del paese, realtà che ha generato una crisi umanitaria con decine di migliaia di sfollati; paesi come il Canada e gli Stati Uniti sono stati in un primo momento riluttanti a guidare una forza internazionale ad Haiti.
Le relazioni tra Haiti e Repubblica Dominicana sono state a lungo tese e alcuni temono che l’attuale instabilità di Haiti possa estendersi oltre il confine. Sebbene condividano un’isola, i due paesi sono nettamente divisi tra loro. La maggior parte delle persone nella Repubblica Dominicana sono di lingua spagnola, mentre la popolazione di Haiti è prevalentemente nera e parla creolo o francese.
Sul confine di 392 chilometri condiviso con Haiti, la Repubblica Dominicana ha iniziato a costruire un muro per tenere fuori i migranti e richiedenti asilo, ed il governo ha recentemente intensificato la deportazione degli haitiani, suscitando accuse di razzismo e xenofobia.
Inoltre molti haitiani hanno criticato la prospettiva di un intervento straniero a sostegno del governo non eletto del primo ministro Ariel Henry, che a sua volta ha affermato che è necessario stabilire la sicurezza per tenere elezioni credibili e durature.