Hollande incontra Cameron, che gli garantisce l’intervento contro l’Isis della Raf. Bruxelles blindata

di Guido Keller –

cameron hollande bataclan grandeIl presidente francese Francois Hollande e il premier britannico David Cameron si sono visti a Parigi: dopo un momento di raccoglimento davanti al teatro Bataclan per rendere omaggio agli 89 che lì hanno perso la vita nell’attacco terroristico di venerdì 13, i due hanno discusso di terrorismo e di strategie per combatterlo.
Cameron ha fatto sapere a Hollande il suo impegno perché il Parlamento britannico approvi entro la settimana la partecipazione ai raid sulla Siria degli aerei della Royal Air Force, e ha detto che “Apprezzo le azioni prese dalle autorità francesi dopo gli attentati. Sosteniamo i nostri alleati e amici francesi per sconfiggere il male”. “Lo Stato Islamico – ha aggiunto – credeva di dividerci, ma ci ha unito, siamo tutti solidali. Non ci sconfiggerete mai”.
Da parte sua Hollande ha affermato che “Intensificheremo i nostri raid in Siria, scegliendo obiettivi che faranno il massimo dei danni a questo esercito del Daesh. Dobbiamo colpire duramente il Daesh”.
“La Francia – ha spiegato – ha preso la sua decisione nello scorso mese di settembre, ora sta alla Gran Bretagna di capire come può a sua volta impegnarsi” nella lotta all’Isis.
Con oggi è operativa la portaerei Charles De Gaulle, inviata nel Mediterraneo orientale a seguito degli attacchi di Parigi.
Quello con Cameron è il primo di un tour forzato di Hollande: domani il presidente francese vedrà il collega Usa Barak Obama, il 25 la cancelliera tedesca Angela Merkel e il 26 novembre il presidente russo Vladimir Putin, ma anche altrove le diplomazie sono freneticamente al lavoro per trovare una soluzione alla crisi siriana, condicio sine qua non sarà possibile stabilizzare il paese siriano, colpire l’Isis e quindi ciò che alimenta il terrorismo. Putin si è visto a Teheran con il presidente iraniano Hassan Rohani.
Intanto in Belgio, a Bruxelles, resta al massimo lo stato d’allerta nel timore di attacchi multipli imminenti. Il numero uno dei ricercati per le stragi di Parigi, Salah Abdeslam, viene dato nel paese nordeuropeo e forse già in Germania; non tra i 16 arrestati della maxi-operazione partita ieri sera con una retata che ha interessato i quartieri di Etterbeek, Molenbeek, Jette, Anderlecht, Forest e Woluwe.
La città, dove due giorni fa è stato rinvenuto un arsenale con esplosivi e prodotti chimici, resta blindata, con scuole, asili e università chiuse, come pure gli uffici pubblici, le fermate della metro, i centri commerciali e gli eventi pubblici: lo scopo è quello di evitare gli assembramenti, dove i terroristi potrebbero più facilmente colpire. Si tratta del terzo giorno di blindatura della capitale, con l’aggiunta del fatto che oggi è lunedì e la gente deve riprendere a lavorare.
Le perquisizioni non hanno portato al ritrovamento di armi ed esplosivi.