Incontro fra al Fatah ed Hamas: lavorare insieme per vincere la strategia israeliana del ‘dividi et impera’

di Guido Keller –

Faccia a faccia, per certi versi storico, questa mattina al Cairo tra l’esponente di Al Fataf Abu Mazen, presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese e Khaled Meshaal, uno dei principali leader del partito di Hamas. L’oggetto dell’incontro tra i due è stato quello della valutazione di un’azione unitaria nel quadro della complicata politica mediorientale, specialmente alla luce del fatto che una crescente parte di Hamas vorrebbe dedicarsi ad una forma di opposizione ad Israele meno radicale e soprattutto meno violenta.
Si è trattato del primo appuntamento fra i due esponenti di primo piano della politica palestinese, da quando nell’aprile scorso venne rotto un accordo di cooperazione fra Hamas, che è al controllo della Striscia di Gaza, ed al Fatah, partito di maggioranza in Cisgiordania.
Nell’incontro di oggi si è parlato anche delle prossime elezioni per la guida dell’Anp, le quali si potrebbero tenere al più tardi nel maggio 2012.
Va detto tuttavia che la partecipazione al Cairo di Meshaal presenta comunque delle incognite, poiché lo stesso ha terminato il suo incarico di presidenza di Hamas nel 2010, dopo 14 anni di reggenza: l’attuale leader del partito è infatti Faruq Qaddumi.
Nel 1997 Meshaal, che attualmente vive a Damasco, era stato vittima di un attentato da parte di agenti del Mossad, i quali, penetrati nottetempo in casa, gli misero al collo un potente veleno: la morte venne scongiurata grazie al tempestivo intervento di re Hussein di Giordania che, rivolgendosi a Benjamin Netanyahu, ottenne la fornitura del necessario l’antidoto.
Khaled Meshaal ha di recente avuto un ruolo attivo nello scambio di prigionieri con Israele, grazie al quale è tornato alla libertà il soldato israeliano Gilad Shalit.
Un eventuale accordo fra  i due principali partiti palestinesi potrebbe essere inviso a Tel Aviv, dove si sono da sempre alimentate le discordanze fra al Fatah ed Hamas in nome della strategia del ‘dividi et impera’.