India. Eliminata la povertà estrema

di Giuseppe De Santis –

Con una crescita media del 6% l’india è uno dei paesi con la crescita più elevata a livello mondiale, tanto che il governo indiano si è posto l’obiettivo di fare dell’India la terza economia globale per il 2027, dopo USA e Cina.
Ovviamente la strada per diventare un paese sviluppato è ancora molto lunga e i problemi da risolvere sono tantissimi, ma esistono segnali che questa crescita economica stia iniziando a dare i suoi frutti e a portare benefici alla popolazione.
A tale proposito è degno di nota uno studio fatto dalla Tink-tank americana Brookings Institute, in cui vengono confrontate le percentuali della popolazione che vive con meno di 1,9 dollari al giorno tra il periodo 2011-2012 e il periodo 2022-2023, e i risultati sono piuttosto positivi.
Infatti se nel periodo 2012-2013 la percentuale di cittadini indiani che viveva con meno di 1,9 dollari al giorno era del 12,2%, nel periodo che va dal 2022-2023 questa percentuale scende al 2%, un forte calo che riguarda non solo le aree urbane ma anche quelle rurali.
I risultati non parrebbero così positivi se si ricorresse al metro tipico dei paesi a medio reddito, ma se se calcola la percentuale di chi vive con meno di 3,2 dollari al giorno questa percentuale per lo stesso periodo scende dal 53,6% al 20,8%, a dimostrazione che la crescita economica e le politiche redistributive varate dal governo indiano stanno effettivamente riducendo i tassi di povertà, e non solo quelli estremi.
A parte la distribuzione di riso e farina ai più poveri, il governo indiano ha speso enormi somme di denaro per fornire alle zone rurali gabinetti e accesso all’elettricità, al gas da cucina e all’acqua corrente, e questo ha prodotto risultati che fanno ben sperare per lo sviluppo futuro di questo paese.