India. In carcere fino al 15 aprile il ministro capo di Delhi

di Alberto Galvi

Un tribunale indiano ha fatto arrestare il ministro capo del territorio di Delhi, Arvind Kejriwal, il quale dovrà stare in carcere fino al 15 aprile. Leader dell’opposizione, Kejriwal è indagato per un caso di corruzione, meno di tre settimane prima che prendano inizio le sette fasi delle elezioni nazionali. Il tribunale ha fissato al 24 luglio la prossima udienza. Le elezioni in sette fasi si terranno dal 19 aprile al 1 giugno e i voti verranno conteggiati il 4 giugno.
L’arresto di Kejriwal ha attirato l’attenzione dei governi di Stati Uniti e Germania, i quali hanno sollecitato un processo giusto e imparziale, cosa che ha provocato la dura reazione di Nuova Delhi chiedendo che non vi siano intromissioni negli affari interni.
L’agenzia investigativa indiana sui crimini finanziari aveva arrestato Kejriwal il mese scorso in seguito ad accuse relative alla politica sugli alcolici. Gli avvocati dell’agenzia investigativa indiana sui crimini finanziari avevano affermato che Kejriwal era stato non collaborativo e che stava dando risposte evasive, per cui avevano chiesto alla corte di rinviarlo in custodia giudiziaria per 15 giorni.
Kejriwal ha incolpato Modi per il suo arresto, definendolo politico. Tutti gli alti dirigenti dell’AAP (Aam Aadmi Party) erano già stati imprigionati nello stesso caso di corruzione già prima dell’arresto di Kejriwal. Il partito AAP di Kejriwal afferma che è stato arrestato in un caso inventato appositamente prima delle urne, ma il governo del primo ministro Narendra Modi e il suo BJP (Bharatiya Janata Party) negano l’ingerenza politica.
L’azione contro Kejriwal ha portato all’alleanza di 27 partiti di opposizione, tra cui l’AAP, a protestare contro il suo arresto e ha accusato Modi di cercare di manipolare le elezioni.