Indonesia. Le elezioni presidenziali si terranno il 14 febbraio

di Alberto Galvi

Gli indonesiani eleggeranno il 14 febbraio un nuovo presidente. Durante l’ultimo dibattito i tre candidati si sono scambiati opinioni su sicurezza, geopolitica e relazioni internazionali, con ricadute sulle relazioni bilaterali con la Cina e le relative controversie nel Mar Cinese Meridionale.
L’ex governatore di Giava Centrale Ganjar ha proposto di approvare un accordo temporaneo con la Cina, rafforzare la capacità navale e i pattugliamenti dell’Indonesia e avviare lo sfruttamento delle riserve di gas nel Mar Natuna settentrionale. Ganjar è probabilmente il candidato più allineato con la Cina.
Prabowo Subianto ha affermato che le controversie nel Mar Cinese Meridionale sottolineano la necessità di una forte forza di difesa, piattaforme per pattugliamenti e satelliti aggiuntivi, e ha ritenuto che le estese rivendicazioni marittime della Cina nel Mar Cinese Meridionale siano incoerenti con il diritto internazionale. Ha affermato inoltre di voler mantenere l’Indonesia come paese non allineato nella lotta per il potere nella regione tra Stati Uniti e Cina.
Il candidato Anies Baswedan ha spiegato che l’Asean deve svolgere un ruolo più importante nella risoluzione delle controversie, comprese quelle nel Mar Cinese Meridionale. Fin da quando era governatore della capitale Giakarta, aveva avviato rapporti più forti con i paesi occidentali e avuto meno incontri con rappresentanti cinesi.
Negli ultimi anni le tensioni diplomatiche tra Indonesia e Cina sono aumentate, poiché le pattuglie navali cinesi sono state più aggressive e hanno invaso la zona economica esclusiva dell’Indonesia.
Queste elezioni segnano un potenziale punto di svolta per l’Indonesia, determinando probabilmente le sue future relazioni con la Cina e gli Stati Uniti, e il destino della stessa democrazia del paese.