Iran. Guterres, ‘Il Medio Oriente è sull’orlo del baratro’. Teheran, ‘È stata autodifesa, non vogliamo la guerra

di Mariarita Cupersito

Cresce la tensione in Medio Oriente a seguito dell’attacco lanciato dall’Iran contro Israele nella notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile. “Il Medio Oriente è sull’orlo del baratro. La popolazione si trova ad affrontare il pericolo reale di un devastante conflitto su vasta scala. Ora è il momento di allentare la tensione, della massima moderazione e di fare un passo indietro dal baratro”, ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres nel corso di una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, condannando l’attacco dell’Iran ma non esentando Israele da colpe. “Abbiamo la responsabilità condivisa di coinvolgere attivamente tutte le parti interessate per prevenire un’ulteriore escalation. Né la regione né il mondo possono permettersi altre guerre”, ha aggiunto, sottolineando la “ferma condanna della grave escalation rappresentata dall’attacco dell’Iran a Israele”, e ricordando ai Paesi membri che la Carta Onu “vieta l’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualunque stato”.
“Vige inoltre il principio dell’inviolabilità delle sedi diplomatiche e consolari e il personale deve essere rispettato”, ha chiarito però Guterres, condannando l’attacco israeliano dello scorso primo aprile al consolato iraniano a Damasco. “È fondamentale evitare qualsiasi azione che possa portare a grandi scontri militari su più fronti in Medio Oriente”, ha poi aggiunto il segretario Onu. “I civili stanno già sopportando il peso maggiore e pagando il prezzo più alto, la pace e la sicurezza a livello regionale, e in effetti globale, vengono minate di ora in ora”.
“Nei prossimi giorni discuteremo con i nostri partner nuove misure punitive per rendere l’Iran responsabile in accordo con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e per ora vogliamo la condanna dell’attacco dell’Iran a Israele”, ha invece dichiarato l’ambasciatore americano all’Onu Robert Wood, riferendosi a possibili nuove sanzioni contro l’Iran. “Gli Usa non vogliono una escalation, ma il modo migliore per evitarla è condannare le azioni sconsiderate dell’Iran”.
Anche Barbara Woodward, ambasciatrice britannica all’Onu, ha sottolineato che l’attacco da parte di Teheran costituisce un “grave rischio” di escalation nella regione. “Con questo attacco l’Iran ha dimostrato ancora una volta l’intento di scatenare il caos nella regione e il Regno Unito continuerà a difendere la sicurezza di Israele così come quella di Giordania e Iraq”, ha dichiarato, ribadendo che “nessuno vuol vedere ulteriori spargimenti di sangue”.
La riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è stata richiesta da Israele. “Il regime iraniano non è diverso dal Terzo Reich e l’ayatollah Ali Khamanei non è diverso da Hitler” ha dichiarato l’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan, che ha chiesto “tutte le sanzioni possibili” contro Teheran. “L’escalation senza precedenti mostra cosa succede quando gli avvertimenti non sono ascoltati. Il fatto che Israele si sia mostrato superiore non toglie la brutalità dell’attacco”.
“Il mondo deve schierarsi contro l’Iran”, ha continuato l’ambasciatore. “Dobbiamo batterci e la sola opzione possibile è utilizzare tutti i mezzi che abbiamo affinché paghino per  questi crimini e reati orribili il giusto prezzo. L’Iran viola da anni la Carta dell’Onu, è il primo sponsor del terrorismo e oggi ha gettato la maschera”.
Teheran ha invece invocato il proprio diritto all’autodifesa, affermando di “non avere avuto scelta”. “Il Consiglio di Sicurezza ha mancato al suo dovere di mantenere la pace e la sicurezza internazionale”, ha affermato Amir-Saeid Iravani, rappresentante dell’Iran durante il suo intervento nella riunione, assicurando al contempo che Teheran non vuole un’escalation ma reagirà a “qualsiasi minaccia o aggressione”. 
“Israele deve rispondere delle sue azioni, dei crimini e delle atrocità commesse. Il Consiglio di sicurezza deve agire tempestivamente. Qui non c’è nessuna guerra per procura e noi non vogliamo un’escalation del conflitto”.
“Le cause alla radice dell’attuale situazione sono chiare a tutti”, ha proseguito, chiedendo al Consiglio di Sicurezza di “adottare misure punitive immediate contro Israele”.