IRAN. Rafsanjani non si presenterà alle elezioni

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Il Presidente del Consiglio per il Discernimento dell’Iran, Ali Akbar Hashemi Rafsanjani, non si presenterà alle prossime elezioni parlamentari che si terranno il 14 giugno: lo riferiscono fonti vicine allo stesso ex presidente, il quale aveva guidato la repubblica islamica dal 1989 al 1997, per poi essere battuto al ballottaggio da Ahmadinejad.
In particolare, Hassan Rohani, esponente del Centro di ricerca del Consiglio per i pareri di conformità, che fa capo allo stesso Rafsanjani, ed anche lui candidato, ha riferito che “Il signor Hashemi Rafsanjani per certo non sarà un candidato alle prossime elezioni”; la scelta di Rafsanjani rischia di lasciare la strada aperta a candidati vicini alla Guida suprema, Ali Khamanei: al momento si danno, con il beneficio dei cambiamenti repentini, le candidature del consigliere Ali Akbar Velayati, del sindaco di Teheran, Mohammad-Baqer Qalibaf, probabilmente di Esfandiar Rahim Mashaei, consuocero del presidente uscente, e quella dell’ex presidente riformista Mohammad Khatami, il quale tuttavia sta subendo un fuoco di sbarramento fatto da intimidazioni ed inviti a non presentarsi.
I nomi dei candidati verrano ufficializzati fra una settimana e comunque dovranno essere sottoposte al vaglio del Consiglio dei Guardiani; su Rafsanjani pesa un mandato di cattura dell’Argentina che lo accusa di essere il mandante della strage del 18 luglio del 1994 al centro ebraico di Buenos Aires, che fece 85 morti e più di 300 feriti.
Si trova in carcere, probabilmente proprio per scongiurarne la candidatura e, visto l’alto profilo, la possibile elezione, il riformista Mehdi Khazali, di ispirazione liberale, in condizioni miserrime per via dello sciopero della fame che si protrae da quattro mesi.