Cina. Internamento in centri psichiatrici solo con consenso interessato

Notizie Geopolitiche – 

cinaNell’agosto del 2012 veniva denunciato dal gruppo Chinese Human Rights Defenders come fra le centinaia di migliaia di persone internate nei centri psichiatrici ogni anno, figurassero attivisti, dissidenti, intellettuali scomodi o normali persone di cui una famiglia si volesse liberare, cosa successa ad un ex gioielliere, costretto al manicomio nel 2011 per aver rifiutato di prestare denaro alla famiglia della moglie. Al momento della dimissione il suo conto e la sua gioielleria erano stati svuotati.
Il 1 maggio 2013, dopo 27 anni di discussioni, è entrata in vigore una legge, approvata dal Comitato permanente dell’Assemblea popolare nazionale dell’11° Congresso dello scorso ottobre dopo tre letture, sulla salute mentale, secondo la quale sarà vietato l’internamento negli ospedali psichiatrici senza il consenso del diretto interessato. Ci vorrà il permesso anche per la somministrazione delle cure e si dovrà rispettare la richiesta di eventuali dimissioni.
Detta legge prevede che i pazienti, tranne quelli con una malattia mentale grave o che potenzialmente danneggerebbero se stessi o altri, devono ricevere un trattamento ospedaliero su base esclusivamente volontaria. Inoltre le istituzioni devono proteggere la privacy dei ricoverati senza fughe di nomi, indirizzi e stato di occupazione.
Ogni diagnosi di malattia mentale dovrà essere effettuata da uno psichiatra qualificato e nel caso in cui il paziente o la famiglia non fossero d’accordo con la diagnosi, si potrà fare richiesta di un secondo parere.
L’entrata in vigore della legge pone l’attenzione su altri problemi: il primario del centro prevenzione suicidi dell’ospedale di sanità mentale di Shanghai ha dichiarato che l’80% dei ricoverati è lì contro la propria volontà, quindi ora vi sarà un ingente numero di richieste di dimissioni e si dovranno cercare supporti legali e assistenza psicologica.
Secondo il Global Times la nuova legge riguarda 16 milioni di malati gravi e 10 milioni di malati affetti da forme di depressione più o meno grave. Non esistono numeri ufficiali: esistono circa 600 strutture per questa tipologia di pazienti, stimati in 100 milioni di cinesi, vi sono solo circa 20.000 psichiatri registrati, 15 psichiatri per ogni milione di malati.
La legge da sola non elimina il malcostume inerente l’ospedalizzazione, e non basta a placare l’indignazione dell’opinione pubblica per ricoveri che tanto somigliano a detenzioni forzate: ci vogliono ben progettati protocolli medici e la rigorosa applicazione della legge e dei protocolli.