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Il ministero della Difesa italiano non ha smentito l’ipotesi dell’impiego dei Tornado italiani in Iraq nel quadro della coalizione anti-Isis, cosa anticipata dal Corriere della Sera: “In merito alle indiscrezioni di stampa su operazioni militari aeree italiane in Iraq – si legge in un comunicato di via XX Settembre – sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento”.
La richiesta di attaccare l’Isis con gli aerei sarebbe arrivata dal governo iracheno e dovrà passare per il Parlamento, cosa puntualizzata dal residente della Commissione Difesa del Senato Nicola Latorre, il quale ha rammentato che le richieste di intervento “devono prima essere valutate e poi eventualmente autorizzate previa discussione e approvazione del Parlamento italiano”.
Al momento nell’area vi sono quattro caccia del Sesto stormo di Ghedi, un aereo cisterna KC767 e di alcuni droni Predator disarmati, impiegati soprattutto per la ricognizione. L’Italia ha dato il suo contributo alla coalizione anti-Isis anche fornendo armi ai peshmerga curdi, i quali hanno rappresentato il primo vero muro all’espansione dello Stato Islamico.
