Irlanda del Nord. Lo Sinn Féin è in testa nei sondaggi delle elezioni legislative del 5 maggio

di Alberto Galvi –

L’elezione per l’Assemblea dell’Irlanda del Nord si terrà il prossimo 5 maggio, dopo pochi mesi che Jeffrey Donaldson, leader del DUP (Democratic Unionist Party), si è dimesso dal ruolo di primo ministro provocando il collasso dell’esecutivo.
In Irlanda del Nord il diritto al voto spetta ai cittadini britannici, irlandesi o del Commonwealth, ma anche a chi è cittadino di qualsiasi altro paese dell’Ue.
Tra le condizioni di pace dell’Accordo del Venerdì Santo l’Assemblea legislativa dell’Irlanda del Nord è stata istituita nel 1998. Questo Accordo ha posto fine a decenni di violenze nell’Irlanda del Nord, creando un’amministrazione decentrata in cui i partiti più grandi hanno tutti il diritto di governare insieme.
L’Assemblea legislativa è composta da 90 membri che sono in carica per un mandato di 5 anni. Per la prima volta in assoluto un partito nazionalista può avere la possibilità di diventare il più grande partito dell’Assemblea legislativa, bastano pochi seggi allo Sinn Féin per superare il DUP.
I partiti sono appartenenti a una delle tre coalizioni: unionisti, nazionalisti e non allineati. I principali partiti sono: DUP, Lo Sinn Féin, UUP (Ulster Unionist Party), TUV (Traditional Unionist Voice), SDLP (Social Democratic and Labour Party), Alliance Party e Green Party. In ciascuno dei 18 collegi elettorali sono eletti cinque deputati, utilizzando un sistema chiamato STV (Single Transferable Vote), che classifica i candidati in base alla preferenza.
Il risultato elettorale potrebbe innescare mesi di incertezza e trattative su chi guiderà l’esecutivo, che è composto da dieci membri dell’Assemblea legislativa che devono obbligatoriamente governare insieme. Una volta eletta la nuova Assemblea legislativa dovrà riunirsi entro otto giorni e nominare il primo ministro e il vice primo ministro. Il principale partito della coalizione più numerosa nomina il primo ministro e il principale partito della seconda coalizione più numerosa nomina il vice primo ministro. Ad eccezione del ministro della Giustizia, che è eletto dall’Assemblea, le altre sette cariche sono suddivise in base al numero di seggi.