Islanda. I Pirati terzi, boom ma non sufficiente per governare

Notizie Geopolitiche –

Islanda partito pirataA metà delle schede scrutinate (133mila su 246mila circa), il voto islandese ha smentito i sondaggi e le previsioni che davano una vittoria schiacciante al partito antisistema dei Pirati: il partito della vulcanica 49enne Birgitta Jonsdottir è arrivato terzo con il 14,5% delle preferenze, dopo quindi i Verdi di sinistra che hanno ottenuto il 17%; gli islandesi hanno dato fiducia ancora una volta al partito dell’Indipendenza (28%) e alla sua alleanza di centrodestra con la quale avrà la maggioranza nell’Althingi, il Parlamento (il sistema è monocamerale) e che quindi governerà il paese con premier il leader europeista Benedikt Johannesson.
Alle elezioni anticipate si è arrivati dopo per dimissioni di aprile del premier Sigmundur David Gunnlaugsson, rimasto incastrato nello scandalo fiscale del Panama Paper, dal quale è stato appurato che he 600 islandesi, tra cui ministri, banchieri e imprenditori avevano fondi nei paradisi fiscali.
Il programma dei Pirati, che si sono comunque portati da 3 a 12 seggi, prevede l’introduzione della democrazia diretta, cioè la trasparenza e l’accesso pubblico a tutte le decisioni del governo, e la messa sotto tutela dello stato tutte le risorse naturali dell’isola vulcanica.

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La leader dei Pirati Birgitta Jonsdottir.