Israele. Nuovi alloggi nei Territori occupati, proteste della comunità internazionale

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Il governo israeliano sta procedendo nell’opera di costruzione di unità abitative nei Territori occupati, nella fattispecie di 1.600 unità coloniali negli insediamenti di Pisgat Ze’ev, Ramat Shlomo e Ramot, a nord e ad est di Gerusalemme, come pure di 114 unità all’interno dei quartieri palestinesi della città.
L’iniziativa, che di certo non va nella direzione della risoluzione del conflitto israelo-palestinese, ha suscitato ancora una volta la reazione della comunità internazionale, ed il ministro britannico per gli Affari in Medio Oriente, Alister Bert, e quello spagnolo degli Esteri, Alfonso Dastis Quecedo, hanno fatto sapere a Tel Aviv le loro proteste.
Il ministero degli Esteri italiano ha comunicato in una nota che “La Farnesina esprime preoccupazione per l’intensificata attività israeliana di espansione degli insediamenti, testimoniata dalla recente approvazione da parte delle Autorità israeliane di piani per la costruzione di 944 unità abitative nell’insediamento di Pisgat Zeev (Gerusalemme Est). Tale decisione va nella direzione opposta alla prospettiva dei due Stati e compromette le chances di assicurare un futuro di pace e sicurezza alle parti”.