Italia Spagna 2-0, Italia Olanda 1-1. Diviso il seggio al Consiglio di sicurezza

di C. Alessandro Mauceri

Consiglio sicurezzaMentre tutti esultavano per la vittoria della nazionale di calcio sulla Spagna, pochi hanno commentato il pareggio con l’Olanda. Non sul campo da calcio ma in un ambito ben più importante: la nomina di un seggio presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. È questo l’organo delle Nazioni Unite cui spetta deliberare su atti di aggressione o di minaccia alla sicurezza e alla pace. L’oggetto del suo operato fa riferimento all’articolo 24 delle Nazioni Unite, che dà al Consiglio “la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è composto da 5 membri permanenti e 10 non permanenti eletti in rappresentanza dei Paesi membri.
L’Italia ne ha già fatto parte sei volte. Nel 1959-1960, poi nel 1971-1972 e ancora nel 1975-1976, nel 1987-1988, nel 1995-1996 e, infine, nel 2007-2008. L’Italia è parte dell’Onu da ben 60 anni: venne ammessa dal 14 dicembre 1955 dopo 10 anni di anticamera, ma questo evento fu oggetto di polemiche anche allora: il suo ingresso fui possibile solo dopo il ritiro del veto da parte dell’Urss.
Per il periodo 2017-18, al gruppo Europa occidentale spettavano due seggi, ma erano tre i candidati: Italia, Svezia e Olanda; all’Asia un seggio, ma con due candidati: Thailandia e Kazakistan; al gruppo Africa ed al gruppo America Latina un seggio ciascuno: Bolivia ed Etiopia.
Date per scontate le nomine dei rappresentati per Africa e America Latina, il dubbio restava per Asia ed Europa. La Svezia e il Kazakistan hanno subito raggiunto il numero di voti necessari per essere eletti. Per l’altro seggio l’Italia era data per favorita.
Invece né l’Italia né l’Olanda hanno raggiunto il quorum di voti necessario per la nomina. Un fatto decisamente anomalo. Tanto da richiedere ben quattro ulteriori votazioni. Alla fine, per evitare situazioni di stallo operativo, si è addivenuti ad un accordo: Italia e Olanda occuperanno entrambe il seggio ma un anno ciascuna. A cominciare sarà l’Italia che dopo dodici mesi dovrà presentare le proprie dimissioni (visto che la procedura non è prevista dal regolamento) per lasciare il posto alla prima dei non eletti, ovvero l’Olanda.
Un pareggio ai tempi supplementari, quello tra Italia e Olanda, che all’inizio, nonostante le promesse e le aspettative non sembrava neanche possibile, dato che a tutte le votazioni l’Olanda aveva ricevuto maggiori consensi.