La Russia vende armi a Damasco, “precedenti impegni assunti dall’Unione Sovietica”

di Enrico Oliari –

Nonostante l’embargo e soprattutto i quasi 40mila morti, la Russia continua a vendere armi alla Siria, come d’altronde era risultato a luglio quando la nave cargo Alaed, partita da Kaliningrad e con a bordo pezzi di difesa antiaerea ed elicotteri Mi-25 destinati all’esercito di Damasco, era stata fermata al largo delle coste scozzesi per la polizza assicurativa scaduta.
Lo ha spiegato senza troppi giri di parole il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, il quale, intervistato dal quotidiano egiziano Al-Ahram, ha detto che “attualmente, noi portiamo a compimento i nostri impegni precedenti, relativi principalmente alla fornitura di sistemi di difesa aerea. (…) Tali armi sono di natura difensiva e non in conflitto con gli obblighi internazionali”.
A quanto si è potuto appurare, i “precedenti impegni” a cui allude Lavrov risalirebbero addirittura all’epoca dell’Unione Sovietica e quindi a poco vale l’annuncio, fatto all’inizio di quest’anno, secondo cui la Russia avrebbe sospeso la vendita di armi al regime di Bashar al-Assad.