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Il comandante della “Special Tasks Force” di Bengasi, Faraj Egaim, è stato obbiettivo di un attentato, dal quale è tuttavia riuscito ad uscirne illeso.
Egaim stava uscendo da una sala in cui si era tenuta una riunione con militari appartenenti alla sua tribù di al-Awaqir, che è in rotta di collisione con le milizie del generale Khalifa Haftar; questi si è sempre opposto a all’adesione di Tobruk al governo di unità nazionale, ma soprattutto aveva disposto lo scioglimento di due gruppi armati, tra cui quello degli al-Awaqir, colpevoli di aver sostenuto la nomina di al-Mahdi al-Barghathi a ministro della Difesa del governo al-Fajez, ruolo che avrebbe voluto sostenere lui.
In giugno Egaim aveva detto in un video, postato su Facebook, di voler far conoscere la verità su una lunga serie di omicidi avvenuti a Bengasi ed imputati all’Isis, ma per i quali lui accusava il generale Khalifa Haftar, il capo della forza aerea (di Tobruk, ndr.) Saqir Jaroushi e soprattutto il comandante dell’intelligence Ahmed Garour.
