Libia. Da Lione a Tunisi si spinge per la stabilità; oggi Alfano è a Tripoli

di Vanessa Tomassini –

Si è svolto ieri a Lione il trentaquattresimo vertice Francia-Italia, che ha sancito la grande amicizia con i nostri cugini d’oltralpe. Amicizia messa in dubbio dalle polemiche suscitate dal meeting alle porte di Parigi con Fayez al-Serraj e Khalifa Haftar, lo scorso 20 luglio, che aveva visto esclusa l’Italia.
“In Libia condivido con Macron l’importanza che l’Onu torni a essere protagonista con un lavoro diplomatico, che porti a una correzione limitata degli accordi e alle successive elezioni. Non è una impresa facile ma da questa stabilizzazione dipendono molti dei nostri interessi, sia sul piano della sicurezza che del controllo dei flussi migratori”, ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in conferenza stampa con Emmanuel Macron, al termine del bilaterale.
“La road map presentata da Ghassan Salamé – ha confermato il presidente francese – trascrive fedelmente tutto ciò a cui Francia e Italia tengono per risolvere la crisi libica. Quindi vogliamo che venga rispettata e che siano ottenuti dei risultati per la stabilità della Libia, creando il quadro necessario per le prossime elezioni”.
“Nei prossimi mesi lavoreremo insieme soprattutto in tre direzioni oltre alla road map – ha spiegato il francese europeista, riferendosi al vertice del 28 agosto a Parigi – per prevenire le migrazioni e i traffici nel Sahel attraverso un’azione congiunta con i nostri partner, i Paesi di transito, l’Unhcr e le forze di sicurezza del Niger e del Ciad”. Poi ha aggiunto che la seconda iniziativa è “un’azione congiunta in collegamento con tutti gli operatori per lottare contro l’insediamento di qualsiasi gruppo terroristico in Libia, mentre la terza iniziativa prevede una cooperazione congiunta per stabilizzare la pressione migratoria verso l’Italia”.
Sempre ieri a Tunisi, invece, andava in scena la seconda riunione del Comitato di elaborazione congiunto della Camera dei Rappresentanti e dell’Alto Consiglio di Stato. L’incontro, sotto l’auspicio del rappresentante speciale, Ghassan Salamé, ha discusso gli articoli dell’Accordo politico libico relativi alle strutture e alle responsabilità del Consiglio di presidenza e del Governo dell’Accordo nazionale. L’incontro si è svolto in un clima collaborativo e positivo. I membri del comitato misto hanno affermato la necessità di ottenere risultati per ripristinare la fiducia dei libici nella collaborazione “per il bene comune e verso un futuro promettente e prospero che desiderano realizzare”, come riporta il comunicato dell’Unsmil.
In queste ore invece, a conferma della necessità di giungere ad una stabilità in tempi rapidi il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Angelino Alfano, intervenuto davanti alle commissioni congiunte Affari esteri e Difesa per una audizione sulla missione in supporto alla Guardia costiera libica, ha anticipato la sua partenza per Tripoli per incontrare le istituzioni del governo legittimato dall’Onu. “Avrò una intensa giornata di appuntamenti e incontri – ha detto il capo della Farnesina – che spero possano rafforzare il senso di una funzione, quella italiana, che è stata ampiamente riconosciuta anche nel corso dell’Assemblea generale Onu, appena conclusa a New York”.