LIBIA. Nonostante la tensione si sono tenute le elezioni politiche

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libiaAncora sangue in Libia, dove ieri si sono svolte le elezioni politiche: sette soldati sono stati uccisi e 53 feriti in un attacco condotto dagli jihadisti a Bengasi, dove è ancora in corso l’iniziativa autonoma del generale Khalifa Haftar contro Ansar al-Sharia e la “Brigarta 17 febbraio”; in serata è stata freddata nella sua abitazione Salwa Bugaighis, conosciutissima attivista per i diritti umani.
Nonostante la bassa affluenza (630 mila elettori su un milione e mezzo di aventi diritto), la tornata elettorale rappresenta comunque una tappa importante del cammino democratico del paese nordafricano, a dire il vero ancora avvolto dal caos dei dissidi fra le tribù, della presenza di diversi gruppi di jihadisti, dell’alto tasso di criminalità, delle spinte secessioniste delle varie macroregioni e dei vari scioperi che colpiscono il settore della produzione degli idrocarburi.
Il presidente della Commissione elettorale libica, Imad al-Saih, ha comunque reso noto che le elezioni si sono svolte regolarmente in tutto il Paese tranne che a Derna, città della Cirenaica dove è intensa la presenza di jihadisti e quindi dove sono state rinviate per motivi di sicurezza, a Seha e in altre località del sud.