Libia. Sì del governo “di Tripoli” al cessate-il-fuoco chiesto da Putin e Erdogan

Notizie Geopolitiche

Il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyp Erdogan vogliono esportare in Libia il compromesso sperimentato in Siria, ed oggi il governo riconosciuto dall’Onu “di Tripoli”, guidato da Fayez al-Serraj, ha accettato il cessate-il-fuoco proposto al vertice di Istanbul di ieri.
Erdogan e Putin avevano infatti chiesto alle parti la sospensione delle ostilità a partire dalla mezzanotte di domenica prossima, elemento necessario per avviare conferenza di Berlino patrocinata dalle Nazioni Unite.
Il conflitto libico, come quello siriano, si sta sempre più trasformando in una sovrapposizione di conflitti, tra cui quello interno al mondo arabo fra i Fratelli Musulmani, sostenuti da Qatar e Turchia, e le diverse correnti politico-religiose che invece fanno capo ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
A differenza del teatro siriano, la Turchia e la Russia non hanno interessi diretti in Libia, ne’ vi sono basi russe o popolazioni turcomanne o confini in comune o la questione curda, ma è chiaro che Putin ed Erdogan puntano a rafforzare il loro ruolo nello scenario politico internazionale, e fare laddove gli altri stanno fallendo.
Il Gna, cioè il governo di unità nazionale “di Tripoli”, ha comunicato di “accogliere con favore qualsiasi appello alla ripresa del processo politico e ad allontanare lo spettro della guerra, in conformità con l’Accordo politico libico e il sostegno alla Conferenza di Berlino patrocinata dalle Nazioni Unite”.