LIBIA. Tobruk approva documento per governo di unità, ma Tripoli volta le spalle

Notizie Geopolitiche –

Dopo che ieri sono saltati i colloqui sulla Libia previsti in Marocco a causa del rifiuto del governo islamista di Tripoli di parteciparvi, nella notte a Tobruk l’assemblea riconosciuta, i rappresentanti delle tribù di Misurata e di Zintan ed alcuni indipendenti hanno sottoscritto una dichiarazione propositiva per un governo di unità nazionale.
Dietro al tentativo di far dialogare le parti vi sono l’inviato dell’Onu Bernardino Leon e l’Italia, ed il ministro egli Esteri Paolo Gentiloni ha affermato che “Ora mi auguro che entro lunedì l’accordo sia sottoscritto anche dai rappresentanti del GNC di Tripoli”. “La Libia – ha continuato il capo della Farnesina – ha bisogno di una larga intesa per avviare la ricostruzione nella sicurezza” e “Sottrarsi a questa responsabilità sarebbe grave. Nelle prossime ore l’Italia moltiplicherà gli sforzi per giungere rapidamente ad un approdo unitario sul testo dell’accordo politico presentato dalle Nazioni Unite”.
Appare tuttavia evidente che Tripoli non voglia per il momento sentir parlare di accordi, anche perché cresce l’opposizione interna ad ogni tipo di compromesso con Tobruk. Va tuttavia detto che la firma dei rappresentanti della tribù di Misurata al documento apre uno spiraglio, in quanto alleata di Tripoli, tanto che erano stati proprio i miliziani di Misurata a combattere e ad allontanare da Tripoli i miliziani della tribù di Zintan.
Il governo “di Tobruk” è riconosciuto dalla comunità internazionale, è frutto delle elezioni del giugno 2014 ed ha come premier Abdullah al-Thani; il governo “di Tripoli”, islamista, ha come premier Khalifa al-Ghweil ed è riconosciuto solo da Qatar e da Turchia.
Sul fronte bellico ci sono da registrare gli attacchi dei caccia di Alba della Libia, cioè dei miliziani “di Tripoli”, sulle posizioni del Daesh (Isis) nel villaggio di al-Nawafiliya, nei pressi di Sirte, con la distruzione di una base, azione che ha causato un non precisato numero di vittime.