Libia. Unsmil ed Amnesty International chiedono la consegna di al-Werfalli alla Corte internazionale

di Vanessa Tomassini

Dopo le brutali immagini dell’esecuzione di 10 uomini di fronte alla Moschea di Bait Radwa, teatro dell’ultimo attentato nella città di Bengasi, mentre Ghassan Salamè incontrava il capo del Libyan National Army, Khalifa Haftar, a pochi chilometri, non sono tardate ad arrivare le reazioni da parte della comunità internazionale. In primis, la stessa Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), rappresentata proprio da Ghassan Salamè che ha condannato gravemente le oltraggiose esecuzione sommarie in Bengasi di ieri, chidendo l’immediata consegna del comandante al Werfalli alla Corte di Giustizia Internazionale che aveva già documentato altri 5 casi simili tra giugno del 2016 e luglio dello scorso anno. Poche ore fa, invece il direttore di Amnesty International per il Medio Oriente e il Nord Africa, Heba Morayef, ha dichiarato che “Il video che circola attualmente sui social media sembra essere una dimostrazione delle terrificanti conseguenze della crescente impunità che esiste in Libia. Finché i sospetti accusati di crimini di guerra sentiranno di poter continuare a commettere gravi violazioni senza affrontare la giustizia, le prospettive di stabilire lo stato di diritto in Libia rimarranno tristi”. Il direttore ha poi aggiunto che “Ora tocca al comandante generale dell’Esercito nazionale libico, Khalifa Haftar, e alle autorità libiche ad assicurare che Mahmoud al-Werfalli venga consegnato alla Corte penale internazionale, rendendo chiaro che coloro che commettono crimini di guerra e altre gravi violazioni saranno portati alla giustizia”. Come abbiamo già ampiamente spiegato questo video è l’ultimo di una serie che mostrano come al-Werfalli abbia compiuto uccisioni extragiudiziali di prigionieri disarmati indifesi che hanno avuto luogo in sette diverse occasioni.