L’Unesco riconosce la Palestina: Tel Aviv si offende, Washington si arrabbia, Roma si astiene

di Enrico Oliari –

La Conferenza generale dell’Unesco, l’organismo delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, ha accolto la Palestina a pieno titolo fra i propri membri, di fatto qualificandola nazione al pari delle altre.
Non si tratta ancora del coronamento del sogno e del progetto di Abu Mazen, il presidente dell’ANP che vorrebbe per la Palestina il riconoscimento di Paese membro dell’ONU a pieno titolo, secondo la soluzione che vorrebbe ‘due popoli – due nazioni’, ma di certo l’assemblea di oggi ha deliberato un importante passo in tale direzione.
Da parte sua Hamas, la formazione politica e paramilitare che detiene la quasi totalità dei voti nella Striscia di Gaza, rimane ferma sulla sua posizione di contrarietà alla strategia di Abu Mazen, membro di Al-Fatah, poiché non prevede fin dallo statuto il riconoscimento dello Stato di Israele, visto come aggressore ed usurpatore delle terre dei palestinesi.
Quale che sia la soluzione idonea alla stabilizzazione dell’area, il processo di pace pare comunque destinato a rimanere una chimera, poiché se è vero che nel DNA di Hamas non c’è il riconoscimento di Israele, altresì è prevedibile che la creazione di due nazioni separate potrebbe significare il fatto che ogni incidente, anche di piccola entità, possa essere interpretato come un’aggressione fra Paesi diverse e quindi provocare effetti a catena imprevedibili.
Prova ne è il fatto che a votare contro l’adesione della Palestina all’Unesco siano stati lo stesso Israele e gli USA; addirittura questi ultimi, per bocca della portavoce del Dipartimento di Stato, Victoria Nuland, hanno immediatamente annunciato l’intenzione di non effettuare il versamento di 60 milioni di dollari all’UNESCO che era in programma.
Più ‘prudente’ è stata la posizione assunta dall’Italia, la quale, trovandosi fra due fuochi, ha preferito la via dell’astensione, cosa che ha suscitato le perplessità del ministro degli Esteri palestinese, Riyad al-Maliki. Intervistato dall’Ansa, ha dichiarato: ‘Avremmo auspicato che l’Italia votasse a favore dell’adesione della Palestina, visti i legami privilegiati tra italiani e palestinesi’. Probabilmente il politico mediorientale non era al corrente dei legami di ‘fedeltà’ che l’Italia ha con gli Washington.