Madagascar. Elezioni presidenziali: le opposizioni denunciano un colpo di Stato istituzionale

di Alberto Galvi –

In Madagascar il primo ministro Christian Ntsay, alleato del presidente Andry Rajoelina, è stato messo a capo della nazione in vista delle elezioni presidenziali. Questa nomina è stata denunciata dai partiti di opposizione come un colpo di Stato istituzionale.
Gli elettori del Madagascar si recano alle urne per eleggere il nuovo presidente il 9 novembre. Secondo la Costituzione malgascia, Rajoelina si è dimesso per candidarsi alle prossime elezioni. Il presidente del Senato avrebbe dovuto subentrare a Rajoelina, ma ha rifiutato di farlo per motivi personali, lasciando il compito ad un governo collegiale guidato da Ntsay.
La Corte Costituzionale ha tuttavia respinto le accuse mosse dall’opposizione volte a far dichiarare nulla la candidatura di Rajoelina a causa della sua doppia nazionalità francese.
Rajoelina non ha aspettato la sentenza del tribunale della settimana scorsa per annunciare la sua candidatura. Ha preso il potere per la prima volta nel 2009, in seguito a un colpo di Stato che ha spodestato l’ex presidente Marc Ravalomanana, anch’egli candidato per le elezioni di novembre. Rajoelina a causa delle pressioni internazionali, non ha preso parte alle elezioni del 2013, ma è stato rieletto nel 2018 presidente.