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Non è ancora stato trovato l’aereo della Malaysian Airlines scomparso lo scorso 8 marzo con 239 persone a bordo, mentre effettuava la rotta Kuala Lumpur – Pechino: il colpo di scena oggi si è avuto con le affermazioni di Najib Razak, un funzionario del governo malese, il quale ha informato che grazie ai sistemi di rilevazione militari è stato appurato che il volo MH370 è stato dirottato, e che uno dei dirottatori era una persona “con grande esperienza di volo”, che ha “volontariamente” cambiato la rotta del velivolo e “interrotto le comunicazioni”. Infatti è ormai appurato che l’aereo ha compiuto una virata verso ovest, continuando a volare per almeno 7 ore con velocità costante, alzandosi ed abbassandosi di quota in prossimità dei punti radar; potrebbe essere addirittura atterrato in un paese mediorientale, come il Turkmenistan o l’Afghanistan, cosa che spiegherebbe il fatto che ai parenti suonino liberi i telefoni cellulari dei viaggiatori.
I sospetti sono caduti al momento sul pilota stesso del velivolo, il 53enne Zaharie Ahmad Shah, per cui è stata perquisita la sua abitazione. Sono anche stati riesaminati i profili dei viaggiatori, in particolare dei due giovani iraniani che si erano imbarcati con passaporti falsi, al momento dati come emigrati clandestini diretti in Germania e in Olanda.
