MALI. Anche con intervento la Svizzera continua a negoziare

Adnkronos/Dpa, 20 gen 13 –

Anche dopo l’avvio delle operazioni militari, la Svizzera continua a negoziare nel Mali. Lo ha dichiarato al giornaledomenicale “Sonntag” il segretario di stato Yves Rossier precisando che Berna appoggia sempre gli sforzi di mediazione in loco. Anche dopo i recenti sviluppi, le autorita’ svizzere hanno deciso di mantenere il dialogo sia con la Comunita’ economica degli Stati dell’Africa occidentale che con il Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad (Mlna) LNA), che non dispone di forze militari posizionate nel nord del paese. Per Rossier questi negoziati restano importanti.La popolazione del Mali ha bisogno di una prospettiva per prepararsi al dopoguerra, ha aggiunto. Le condizioni per partecipare alla mediazione sono “il non ricorso al terrorismo, nessuna Sharia e il riconoscimento dell’unita’ territoriale del Mali con diritti per le minoranze”. Le trattative condotte tra il governo del Mali e i tuareg dell’Mlna sono state sospese in dicembre quando si intravvedeva una soluzione. “Il giorno della firma, gli islamisti dell’Ansar Dine hanno fatto marcia indietro. Hanno abbandonato il tavolo dei negoziati e hanno cominciato ad attaccare il sud del Mali”, ha spiegato Yves Rossier. Allo stato attuale della situazione, l’intervento militare francese nel Mali e’ ritenuto come “legittimo” dal segretario di stato. Se gli insorti islamisti avessero occupato la citta’ di Mopti, a nord di Bamako, “avrebbero avuto la strada libera per conquistare la capitale Bamako”, rileva Rossier. Questa situazione avrebbe condotto, a suo avviso, “ad un bagno di sangue nel Mali.