Mali. Prove di dialogo fra i tuareg secessionisti dell’Azawad ed il governo di Bamako

di Giacomo Dolzani –

Si apre uno spiraglio di dialogo tra il governo di Bamako ed i ribelli tuareg del Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad (Mnla), al fine di trovare un accordo per mettere fine alle violenze che, ormai da diversi mesi, stanno insanguinando il Mali e che rischiano di destabilizzare l’intera area.
Tramite quello che hanno proclamato loro Ministro dell’Informazione, Moussa Ag Assarid, i tuareg fanno sapere infatti che sarebbero pronti a trattare con il governo di Bamako, per decidere assieme del futuro della parte settentrionale del paese, l’Azawad appunto, e sul riconoscimento dei suoi abitanti come un popolo distinto da quello del Mali, con una propria dignità e pari diritti.
A dire di Ag Assarid infatti i due popoli “meritano la giustizia nella dignità e il rispetto reciproco, per meglio costruire il loro avvenire e i loro destini, preservando la fraternità e il buon vicinato”.
Nelle sue parole quindi implicitamente dà come assodato il fatto che ci siano nel paese due etnie diverse e che quindi ci dovranno essere due stati autonomi, non escludendo però, in seguito, l’idea di una federazione.
La condizione imprescindibile per il raggiungimento di un’intesa è però che non si giunga a nessun compromesso tra Bamako e gli jihadisti di Ansar Dine, bollati dall’Mnla con il nome di “gruppi narco-terroristici”, a causa della loro presunta alleanza con i trafficanti di droga della regione, finalizzata al finanziamento della propria guerra per l’instaurazione della Sharia nel nord del paese.
Starà ora al governo maliano decidere se e quali concessioni fare al gruppo ribelle che ha ormai il controllo, benché precario, di tutto il nord del paese e che è, probabilmente, uno dei pochi alleati di cui Bamako potrebbe disporre nella lotta agli islamisti.