Marocco. La normalizzazione con Israele passa attraverso gli Usa

di Alberto Galvi

Israele e Marocco hanno deciso di normalizzare i propri rapporti in seguito a un accordo mediato dagli Usa. Il Marocco attraverso gli Accordi di Abraham è la quarta nazione araba che intende riconoscere Israele. Gli accordi sono iniziati questa estate con gli Emirati Arabi Uniti. Il Bahrein e il Sudan hanno seguito l’esempio cercando di coinvolgere l’Arabia Saudita.
Il presidente degli Usa Donald Trump ha annunciato l’accordo tra Marocco e Israele come una svolta storica per la pace in Medio Oriente e una continuazione della sua diplomazia nella regione. Washington mira a tenere una cerimonia per rendere ufficiale l’accordo prima che Trump lasci l’incarico il 20 gennaio.
I palestinesi sono critici nei confronti dei Paesi arabi che normalizzano i propri rapporti diplomatici con lo Stato di Israele in quanto hanno rinnegato la promessa fatta loro di non avere rapporti con Israele fino a quando non sarà stata raggiunta la statualità palestinese.
Attraverso la normalizzazione dei rapporti diplomatici con il Paese magrebino il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu vuole riprendere i legami bilaterali ufficiali e le relazioni diplomatiche, a cominciare dal facilitare i voli diretti per il trasporto di ebrei di origine marocchina e turisti israeliani da e verso il Marocco.
In questo modo il Paese africano sta costruendo il suo legame di lunga data con la comunità ebraica marocchina che vive in tutto il mondo, compreso Israele, promuovendo la cooperazione economica tra le aziende israeliane e marocchine. Si stima che per ripercorrere le loro storie familiari circa 50mila israeliani si recano in Marocco ogni anno.
Gli Usa hanno accettato di riconoscere come parte dell’accordo la sovranità marocchina sull’intero Sahara Occidentale, dove il Marocco ha combattuto una guerra di 15 anni con un movimento indipendentista, il Fronte Polisario.
Il Marocco ha rivendicato il territorio come una delle sue province meridionali in opposizione al Fronte Polisario, con sede nel sud dell’Algeria, che si batte per l’indipendenza del Sahara Occidentale, un ex colonia spagnola, che è stata annessa al Marocco nel 1975.
Da quel momento è iniziata una lunga disputa territoriale tra il Marocco e il popolo indigeno saharawi, cessata con una tregua mediata dalle Nazioni Unite che ha fermato l’insurrezione armata nel 1991 e la promessa di un referendum sull’indipendenza, che deve ancora svolgersi.
La rivolta è stata guidata dal Fronte indipendentista Polisario che controlla circa un quinto del territorio e gestisce l’autoproclamata SADR (Sahrawi Arab Democratic Republic), che ha il sostegno della vicina Algeria dove molte persone saharawi vivono nei campi profughi.
A metà dello scorso novembre tra il Marocco e il Fronte indipendentista Polisario è stato rotto il cessate-il-fuoco.
Le relazioni tra lo Stato magrebino e Israele non saranno facili in quanto sussistono sostanziali differenze in termini valoriali tra i due Paesi. Israele è una democrazia, mentre il Marocco è un regno in cui molte libertà civili sono limitate.