MESSICO. Il discorso di Peña Nieto all’ONU, tra gaffe e contenuti

di Marco Dell’Aguzzo –

nieto_penaNella notte tra il 26 e il 27 settembre, mentre il Messico ricordava l’anniversario della strage di Iguala e la scomparsa dei quarantatré normalisti di Ayotzinapa, Enrique Peña Nieto è salito su un aereo e ha lasciato il suo paese per recarsi a New York, dove si è tenuta la 70a Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Per quanto il discorso del presidente degli Stati Uniti Messicani sia stato pressoché ignorato dai media di quasi tutto il mondo, che si sono invece concentrati su Barack Obama e Vladimir Putin, Peña Nieto si è comunque guadagnato un posticino sui giornali messicani (e sui social network) per non essere riuscito, nel corso del suo intervento, a pronunciare fluidamente la parola “multilateralismo”, ‘inceppandosi’ continuamente nel tentativo.
L’episodio ha ovviamente scatenato un’ondata di meme su Facebook e Twitter presto diventati virali, e il presidente si è ritrovato paragonato a Porky Pig, il celebre maialino dei Looney Tunes noto per la sua balbuzie.
Gaffe e imbarazzo a parte, Peña Nieto ha articolato il suo discorso all’Assemblea generale su tre punti fondamentali: la lotta al populismo, la difesa dei diritti dei migranti e la promozione dell’uguaglianza di genere.
Non è la prima volta che Peña Nieto attacca i populisti. Ha avvertito i messicani a non cadere alle loro facili promesse già durante il discorso sullo stato della nazione di quest’anno, e così ha ribadito di fronte alle Nazioni Unite: “Il nuovo populismo cerca spazio sia a destra che a sinistra […]; la società deve fare attenzione a quegli individui che vorrebbero approfittare delle paure e delle legittime preoccupazioni dei cittadini, e deve fare attenzione a chi semina odio e rancore con l’obiettivo di soddisfare un’ambizione personale”.
Ha continuato invitando l’ONU a farsi promotore di una campagna globale per la difesa dei diritti dei migranti. “In tutti i continenti, i migranti sperimentano grandi pericoli, il rifiuto, la discriminazione e gli abusi. Per ignoranza, malafede, razzismo o mero opportunismo politico, i migranti e i loro figli sono stigmatizzati”. Peña Nieto ha esattamente descritto la situazione che i tanti centroamericani che transitano in Messico si ritrovano ad affrontare, ma non ha esplicitamente affrontato il problema e in molti, su Twitter, si sono risentiti.
Riguardo l’uguaglianza di genere, Peña Nieto ha ricordato che le donne costituiscono attualmente il 42% della Camera dei deputati messicana, e che il suo governo farà sì che, in ogni partito, la percentuale di candidati di sesso femminile e maschile sia equivalente. Continuando, ha specificato che un vero sviluppo sostenibile può essere raggiunto “solo se le donne hanno le stesse opportunità degli uomini per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, l’istruzione, il lavoro e la partecipazione alle decisioni di politica pubblica”.
Peña Nieto ha anche espresso il suo consenso ad un impegno concreto contro il cambiamento climatico, uno dei grandi temi di questa Assemblea generale, e ha salutato con favore la distensione dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba.

Twitter: @marcodellaguzzo