MESSICO. Un anno dalla scomparsa dei 43 studenti di Ayotzinapa. Manifestazioni in ricordo

di Marco Dell’Aguzzo

Messico studenti scomparsiQuesto sabato ricorrerà il primo anniversario della scomparsa dei 43 allievi della Scuola normale rurale di Ayotzinapa. Il fatto è avvenuto nella città di Iguala, dove, nella notte tra il 26 e il 27 settembre, gli studenti normalisti sono stati rapiti e tre di loro assassinati. Oltre agli studenti, sono stati uccisi altri tre civili.
Un anno dopo, non c’è ancora certezza né sulla sorte dei 43 dispersi né su quanto sia realmente avvenuto quella notte. La ricostruzione ‘ufficiale’ della vicenda offerta dalle autorità messicane (che vorrebbe i giovani uccisi e successivamente cremati in una discarica dai sicari del cartello dei Guerreros Unidos, che li avrebbero scambiati per membri di una gang rivale) ha sollevato ben più di qualche dubbio. Il GIEI, un gruppo di esperti che ha indagato sul caso in maniera indipendente, ha addirittura bollato come “scientificamente impossibile” la versione della Procura generale della Repubblica: la cremazione è infatti un processo lungo ed energeticamente dispendioso, e nella discarica non possono essere state raggiunte tutte le condizioni necessarie per ridurre in cenere un numero così ingente di corpi. Il GIEI ha anche provato la presenza, sul luogo del massacro, della Polizia federale e dell’Esercito: non soltanto, quindi, della polizia municipale, inizialmente presentata come l’unica responsabile della strage.
A sostegno della sua versione, la Procura messicana ha annunciato di aver identificato, in quella discarica, due degli studenti scomparsi. Ma, anche in questo caso, non si tratta di verità oggettive e indiscutibili.
In tutto il mondo si chiede ad Enrique Peña Nieto di far chiarezza sugli eventi di Iguala del 26 settembre passato. Lo scorso agosto molti intellettuali, scrittori, giornalisti, attivisti e comuni cittadini (italiani e non) hanno aderito all’appello #MéxicoNosUrge per chiedere all’Italia e all’Unione Europea di sospendere ogni forma di relazione con il Messico fintantoché il governo messicano non si decida a garantire la sicurezza dei suoi cittadini e il rispetto dei diritti umani fondamentali. L’articolo 1 del Trattato di libero scambio tra UE e Messico pone del resto proprio questa osservanza a fondamento della validità dell’accordo commerciale.
Per sabato 26 settembre è prevista una nuova giornata di azione globale per Ayotzinapa. I familiari e i compagni dei quarantatré normalisti scomparsi manifesteranno nella Piazza della Costituzione (comunemente chiamata “Zócalo”) di Città del Messico, e hanno già indetto uno sciopero della fame che si protrarrà per quarantatré ore.
Per quanto riguarda l’Italia, al Terminal San Basilio di Venezia, Fabrica e l’associazione culturale Inossidabile ricorderanno i giovani di Ayotzinapa con una performance artistica ideata da Karen Oetling, artista e attivista messicana, che coinvolgerà gli studenti dell’Università Ca’ Foscari.
A Roma, al centro sociale La Strada verrà proiettato il documentario “Ayotzinapa – Cronaca di un crimine di stato” del regista Xavier Robles. Saranno inoltre presenti Federico Mastrogiovanni, autore di “Ni vivos ni muertos”, e Geraldina Colotti, giornalista de “il manifesto”. Il documentario verrà proiettato anche al Làbas Occupato di Bologna, all’APE di Milano, al Palazzo Corigliano di Napoli e in numerose altre città italiane.
A Calenzano (FI), la compagnia teatrale Instabili Vaganti andrà in scena al Teatro delle Donne con lo spettacolo “Desaparecidos#43” per informare, attraverso la cultura, sulla situazione politica e sociale nel Messico contemporaneo.

Twitter: @marcodellaguzzo