Migliorano i rapporti fra Sudan e Sud Sudan

di Giacomo Dolzani –

Si avviano ad essere apparentemente sempre più distesi i rapporti tra Khartoum e Juba, dopo la fase di alta tensione seguita al referendum del 9 luglio 2011, che sancì la secessione del Sud Sudan dal nord e che portò i due paesi sull’orlo di una guerra.
A quanto riferisce infatti Mayam Dut, ambasciatore sud-sudanese a Khartoum, i presidenti delle due nazioni, Omar al Bashir e Salva Kiir, si incontreranno a Juba, capitale del Sud, per concordare la messa in atto degli accordi firmati ad Addis Abeba pochi giorni fa e per trovare, finalmente, una soluzione al problema della definizione dei confini tra i due stati che, in corrispondenza di alcune città petrolifere come Abyei, è ancora oggetto di contesa.
La questione più urgente è però la ripresa dell’estrazione del petrolio al Sud e il suo trasporto verso nord tramite gli oleodotti di Khartoum, per la quale un accordo è già stato trovato e dovrebbe essere applicato, a quanto annuncia Dut, entro 21 giorni, molto in anticipo rispetto ai 40 fissati in precedenza.
Dopotutto gli introiti provenienti dalla vendita del greggio costituiscono quasi la totalità delle entrate sud-sudanesi che, durante la crisi petrolifera tra i due, culminata con lo stop di Juba all’estrazione di petrolio dai propri pozzi, sono state praticamente azzerate, conducendo al collasso un paese già in condizioni disperate.
Questi colloqui sono seguiti con grande attenzione anche dall’Unione Africana che, preoccupata per un possibile conflitto tra i due, ha giocato un ruolo fondamentale, assieme all’Onu, per il raggiungimento di questi accordi e, per mantenere il controllo sulla situazione, ha inviato a Juba e a Khartoum l’ex presidente sudafricano Thabo Mbeki, in qualità di mediatore, che dovrà in seguito redigere rapporti sulla prosecuzione dei negoziati per il Consiglio per la Pace e la Sicurezza dell’Ua.