Nagorno Karabakh. Chiesto l’immediato dispiegamento di una missione ONU

di Alberto Galvi

Il governo armeno ha chiesto un immediato dispiegamento di caschi blu dell’Onu in Nagorno-Karabakh per monitorare la situazione dei diritti umani. Questo aiuto potrebbe arrivare nella regione, oggi ripresa dall’Azerbaijan, ove vige un fragile cessate-il-fuoco. Secondo i precedenti termini della tregua, i combattenti dell’autoproclamata Repubblica dell’Artsak hanno iniziato a cedere le loro armi all’Azerbaigian, tra cui più di 800 cannoni e sei veicoli blindati, mentre il CICR (Comitato internazionale della Croce Rossa) ha inviato il suo primo convoglio di aiuti in risposta alla grave carenza di cibo e carburante.
Sin dalla guerra scoppiata all’inizio degli anni ’90 il Karabakh è stato riconosciuto a livello internazionale come parte dell’Azerbaigian, ma è stato gestito da un’amministrazione separatista con il sostegno dell’Armenia. L’Azerbaigian ha promesso di proteggere i diritti degli armeni, che restano liberi di lasciare la regione.
L’Armenia ha perso la guerra del 2020 contro l’Azerbaigian per il Nagorno-Karabakh. L’Armenia è tradizionalmente sostenuta dalla Russia, mentre l’Azerbaigian dalla Turchia. I membri del Consiglio di Sicurezza hanno chiesto la pace nella regione, e diversi alleati occidentali dell’Armenia hanno condannato l’operazione militare azera.
Gli Stati Uniti continueranno a sostenere fermamente l’Armenia e la sua sovranità e integrità territoriale, mentre la Russia ha 2mila forze di pace nella regione.