Nato. Al vertice di Bruxelles Tillerson ha chiesto più soldi. Gabriel, ‘irrealistico’

di Davide Delaiti

BRUXELLES – Sarà, come ha dichiarato il ministro degli Esteri Angelino Alfano prima di recarsi alla riunione, che “La solidarietà e la solidità dell’Alleanza Atlantica ha rappresentato il pilastro della pace e della prosperità nel secondo dopoguerra e rimane più che mai un’ancora di stabilità in un periodo caratterizzato da gravi crisi e nuove minacce”, ma quanto emerso al vertice Nato di ieri a Bruxelles è stata la richiesta del segretario di Stato Usa Rex Tillerson di più soldi, o quanto meno di riportare il contributo di ogni singolo membro a quel 2 per cento del Pil.
Un’ipotesi che non è andata giù al ministro degli Esteri tedesco Sigmund Gabriel, per il quale è “totalmente irrealistico credere che la Germania incrementerà le sue spese per la Difesa dai 35 miliardi di euro attuali fino a 70 miliardi di euro”.
Tillerson, che ha spiegato che “Vogliamo discutere la posizione della Nato in Europa, in particolare nell’Europa dell’est in risposta all’aggressione della Russia in Ucraina e altrove”, ha infatti denunciato che al momento l’Alleanza è finanziata al momento per il 70 per cento dagli Stati Uniti. E’ invece necessario “In primo luogo garantire che la Nato abbia tutte le risorse, finanziarie e non solo, necessarie per svolgere la sua missione”, ma il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, gli ha ricordato che la spesa europea è già salita del 3,8% nel 2016, e che “Nell’alleanza abbiamo cominciato ad aumentare la spesa per la difesa dopo molti anni di tagli”.
Il segretario di Stato Usa ha quindi detto che la cosa sarà ridiscussa in occasione del vertice Nato del 25 maggio, a cui dovrebbe prendere parte il presidente Donald Trump.
Un appuntamento per il quale – ha spiegato Stoltemberg – i membri dovranno “indicare non solo la spesa in denaro”, ma prospettare investimenti in merito alle “capacità” e “gli impegni di forze per le missioni ed operazioni della Nato”. Ha poi aggiunto che “Ovviamente la struttura dei piani può essere diversa da paese a paese, ma la cosa più importante è avere un documento che illustri come vogliamo mettere in atto quanto concordato nel 2014”.
D’altro canto la posizione di Trump sulla Nato è sempre stata chiara e ribadita in occasione dell’incontro con la cancelliera Angela Merkel: giusto un anno fa (ma si era in campagna elettorale) quello che sarebbe poi diventato il presidente Usa aveva affermato che “La Nato? È una buona cosa… se funzionasse anche senza di noi. Siamo seri. Gli sviluppi in Ucraina hanno investito molti paesi della Nato, ma non gli Stati Uniti. Eppure, se notate, stiamo facendo tutto noi. I nostri alleati cosa hanno fatto? Perché non interviene la Germania? Perché tutti i paesi confinanti con l’Ucraina non trattano con la Russia? Perché noi siamo la nazione più forte? È vero. La Nato come concetto va bene, ma all’atto pratico funziona solo se ci siamo noi dentro. Non ci aiuta nessuno. Volete un esempio? Regaliamo centinaia di miliardi di dollari per sostenere paesi che sono, in teoria, più ricchi di noi. O non lo sapete? Germania, Arabia Saudita, Giappone, Corea del Sud. Noi diamo denaro all’Arabia Saudita. Questa storia finirà, anche perché non possiamo più permetterci questi regali. La Nato è stata istituita in un momento diverso. È stata creata quando eravamo un paese più ricco. Prendiamo denaro in prestito dai cinesi, lo capite? La Nato ci costa una fortuna e sì, stiamo proteggendo l’Europa, ma stiamo spendendo un sacco di soldi. Punterò alla ridistribuzione dei costi ed assicuro che gli Stati Uniti non sopporteranno ancora il totale peso della difesa in Europa. Non è giusto e non otteniamo nulla in cambio, così come il nostro impegno in Corea del Sud. Un paese ricchissimo che non ci da quasi nulla per quello che facciamo”.
Un impegno che spesso, a ben guardare, nessuno gli ha chiesto, ma che più realisticamente si appoggia sulla voglie e sulla necessità degli Usa di avere il pieno controllo militare e strategico sul globo, costi quello che costi.

Nella seconda foto Sigmund Gabriel. (Foto Notizie Geopolitiche).