di Alberto Galvi –
L’ECOWAS (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) sta revocando la maggior parte delle sanzioni imposte al Niger in seguito al colpo di Stato dello scorso anno. Una no-fly zone e la chiusura delle frontiere sono tra le sanzioni revocate con effetto immediato.
La revoca delle sanzioni, imposte a seguito di una serie di crisi politiche che hanno scosso la regione negli ultimi mesi, serve per alleviare le sofferenze alla popolazione. L’ECOWAS ha imposto sanzioni a Niger, Burkina Faso e Mali a seguito dei golpe militari, ma i tre paesi hanno risposto abbandonando l’organizzazione e creandone una propria, l’Alleanza degli Stati del Sahel. Sono nove i paesi dell’Africa occidentale e centrale ad aver subito dal 2020 colpi di stato, la maggior parte dei quali tra i più poveri e meno sviluppati del mondo. In molti casi si è trattato, come nel caso del Gabon, di deporre presidenti filo francesi al potere da decenni, o che hanno ereditato la carica da genitori.
Il presidente dell’ECOWAS, il presidente nigeriano Tinubu, ha esortato Niger, Mali e Burkina Faso a “riconsiderare la decisione”, ovvero di non abbandonare l’ECOWAS.
Sono inoltre state revocate alcune sanzioni contro individui maliani e alcune contro la Guinea guidata dalla giunta, che non ha detto di voler lasciare il blocco ma non si è nemmeno impegnata a rispettare una tempistica per tornare al governo democratico. Il presidente della Commissione ECOWAS, il gambiano Omar Alieu Touray, ha affermato che per il Niger restano in vigore alcune sanzioni mirate e politiche, senza fornire dettagli.
Il presidente del Niger Mohamed Bazoum è stato deposto con un colpo di stato militare lo scorso luglio, cosa che aveva spinto l’ECOWAS a sospendere il commercio e a imporre sanzioni al paese. È ancora imprigionato nel palazzo presidenziale di Niamey. Alla vigilia del vertice i suoi avvocati hanno esortato l’ECOWAS a chiederne il rilascio.
C’è stato un cambiamento nel tono, nel linguaggio e anche nell’approccio dell’ECOWAS alle sanzioni e agli embarghi imposti a questi tre paesi dell’Africa occidentale. All’inizio di questa settimana il co-fondatore dell’ECOWAS ed ex leader militare nigeriano, il generale Yakubu Gowon, ha chiesto al blocco di revocare tutte le sanzioni imposte a Burkina Faso, Guinea, Mali e Niger.
L’allentamento delle sanzioni è visto come un gesto di pacificazione, mentre l’ECOWAS cerca di persuadere i tre Stati a rimanere nell’alleanza che dura da quasi 50 anni e a riconsiderare un ritiro, dopo che Mali, Burkina Faso e L’uscita dall’ECOWAS dei tre paesi minerebbe gli sforzi di integrazione regionale e porterebbe a una disordinata separazione dei flussi commerciali e dei servizi, per un valore di quasi 150 miliardi di dollari all’anno.
Il timore dell’ECOWAS è che altri paesi possano seguire l’esempio di Niger, Burkina Faso e Mali.