Palmira: meno 3 km all’arrivo delle forze lealiste

di Angelo Gambella

PalmiraI combattimenti alle porte di Palmira sono ripresi con rinnovato vigore. L’esito degli scontri degli ultimi giorni è stato favorevole alle forze armate siriane impegnate da mesi nell’offensiva contro l’ISIS che attualmente controlla la storica città del deserto.
I lealisti siriani avanzano da due diverse direttrici. I maggiori progressi si registrano presso le antiche cave di Palmira (a nord) dove è stata presa la collina di Tal Halawa, nel villaggio di Aal-Dawa e ancora ad al-Bayarath. Con la riconquista di quest’ultima località i governativi hanno ristabilito le loro precedenti posizioni a meno di 3 km dall’ingresso occidentale di Palmira. Inoltre ci sono stati progressi sulle montagne di Qassoun situate ad occidente, che consentono il controllo dall’alto la valle
di Palmira.
Le operazioni sono condotte principalmente dalla 67a brigata della 18a divisione corazzata dell’esercito impegnata sin dall’estate sul teatro di guerra e da nuove unità recentemente dispiegate. Si tratta delle unità denominate “Forze Pantera” dell’esercito (parte delle più famose Forze Tigre impegnate ad Aleppo est) e dalle “Aquile del Deserto”. Quest’ultima formazione paramilitare, il cui nome in arabo è Liwaa Suqour al-Sahara, direttamente addestrata da personale militare russo, è stata impegnata finora, con successo, sulle montagne di Latakia (Laodicea) consentendo ai governativi di liberare quasi tutta la provincia dai militanti di Al Nusra e di altri gruppi. Operano nell’area palmirena, inoltre, combattenti alleati di altre nazionalità, come gli hezbollah libanesi.
In aggiunta alle operazioni di terra sono costanti i raid aerei tanto russi che siriani. Si ha, infatti, notizia che la forza aerea russa ha attaccato, nei dintorni, le postazioni dell’ISIS nei villaggi di Rasm al-Arnab e Wadi al-Abyad distruggendo centri di comando e soprattutto le linee rifornimento utilizzate dalle autocisterna per il traffico illegale del petrolio siriano.
Gli analisti concordano che queste operazioni sono propedeutiche all’assalto finale alla città, pianificato dal centro di comando multinazionale di Damasco, che richiederà l’invio di ulteriori unità militari non appena disponibili. Si attendono, infatti, il completamento dei lavori presso la vicina base aerea T4, e soprattutto la liberazione dell’antica città assira e cristiana di al-Quarytayn che sarebbe ormai circondata. Dal canto loro le forze dell’ISIS hanno dimostrato una certa resistenza e capacità di riorganizzazione, e di questo i liberatori siriani devono necessariamente tener conto.
Il sito archeologico di Palmira è incluso nella World Heritage List dell’UNESCO. La cattura da parte dell’ISIS nello scorso maggio e la distruzione di antichi monumenti hanno avuto vasta eco internazionale. La liberazione della città costituirebbe un notevole successo, anche mediatico, per la Siria e l’alleata Russia.