Slovacchia. Vince Fico, ma paga la xenofobia. A rischio di ingovernabilità

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Fico robertIl partito socialdemocratico del premier slovacco Robert Fico, con posizioni assai rigide sull’immigrazione, ha vinto con il 28,6 per cento dei voti le elezioni in Slovacchia: si tratta di un risultato assai debole, che obbliga la ricerca tutt’altro che facile di alleati per formare una compagine governativa.
Fico ha puntato molto sulla chiusura agli immigrati, arrivando a servirsi in campagna elettorale di toni xenofobici se non razzisti come “porte chiuse ai musulmani”, “no alla società multiculturale”, “un poliziotto per ogni musulmano”, tuttavia il populismo non ha pagato ed ora la Slovacchia si trova davanti al pericolo di ingovernabilità.
Sono otto i partiti che hanno superato lo sbarramento del 5 per cento e che entreranno nel nuovo parlamento, ma sarà difficile per Fico, che ha guadagnato 50 seggi su 150, trovare alleati: il Sas (Partito liberale) di Richard Sulik, è arrivato secondo con l’11,5 per cento, ma ha posizioni lontane in materia di immigrazione rispetto a quelle di Fico; Olano, formazione contro il capitalismo selvaggio, impegnata per le classi sociali deboli e per la lotta alla corruzione, ha preso il 10,8 per cento; l’estrema destra dell’Lsns è all’8,2 per cento; il Siet, impostato contro l’oligarchia dei finanzieri, è al 5,5 per cento.