PENA DI MORTE. Presentato a Roma il rapporto di Nessuno tocchi Caino

Notizie Geopolitiche

pena di morteL’ong “Nessuno tocchi Caino, affiliata al Partito Radicale, ha presentato oggi a Roma il Rapporto 2014 “La pena di morte nel mondo”, nel quale si legge che i tre paesi che hanno praticato più esecuzioni lo scorso hanno sono, per quanto i dati possano peccare per difetto per via dell’informazione compromessa nei regimi autoritari, la Cina, con 3mila casi, l’Iran con 687 e l’Iraq, con almeno 172. Seguono poi l’Arabia Saudita (almeno 78), la Somalia (almeno 27), il Sudan (almeno 21), la Corea del Nord (almeno 17), lo Yemen (almeno 13), il Vietnam (almeno 8), il Kuwait (5), il Sudan del Sud (almeno 4), la Nigeria (4), la Malesia (3), la Palestina (Striscia di Gaza) almeno 3, l’Afghanistan (2) e il Bangladesh (2).
Sono 37 i paesi in cui viene praticata la pena di morte, quasi tutti con regimi autoritari o illiberali; in 16 di questi Paesi, nel 2013, sono state compiute almeno 4.046 esecuzioni, il 98,5% del totale mondiale.
Le esecuzioni sono tuttavia una consuetudine anche in paesi liberali come gli Stati Uniti, con 39 condanne, il Giappone (8), Taiwan (6), l’Indonesia (5), il Botswana (1) e l’India (1).
In Indonesia la condanna alla pena capitale è stata reintrodotta nel 2013, dopo che era stata sospesa nel 2008, mentre negli Stati Uniti i casi sono in diminuzione in quanto altri 6 Stati ne hanno decretato l’abolizione.
Nei primi mesi del 2014, fino al 30 giugno, i Paesi democratici che hanno praticato la pena di morte sono stati solo 3 e hanno effettuato in tutto 29 esecuzioni: Stati Uniti (23), Taiwan (5) e Giappone (1).