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Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, è giunto nella città congolese di Goma, seconda tappa dopo Kinshasa del giro di visite nella regione dei Grandi Laghi.
Ban era giunto ieri a Kinshasa dove aveva incontrato il presidente della Repubblica Democratica del Congo, Jospeh Kabila; il Segretario si era detto preoccupato per la ripresa dei combattimenti nel Kivu Settentrionale (di cui Goma è capoluogo) chiedendo alle parti di “risolvere le proprie divergenze in modo pacifico”. L’arrivo di Ban è coinciso con una relativa calma nei combattimenti in corso da quattro giorni nella regione di Goma, dopo che ieri le milizie ribelli congolesi dell’M23 si sono dette pronte alla “cessazione immediata delle ostilità” con l’esercito regolare al fine di facilitare la visita nella regione del Segretario. Dopo mesi di tregua i combattimenti fra esercito e milizie sono infatti ripresi lunedì scorso nella zona di Mutaho, una decina di chilometri a nord di Goma, capitale della provincia del Kivu Settentrionale, mentre ieri il fuoco dell’artiglieria ha raggiunto anche il villaggio di Mugunga, dove si trovano numerosi campi profughi. Secondo fonti dell’esercito congolese le milizie avrebbero condotto “un attacco organizzato da tempo con l’obbiettivo di scoraggiare o impedire il dispiegamento della Brigata speciale di intervento dell’Onu”, che a regime dovrebbe contare su oltre 3mila effettivi provenienti dall’Africa del Sud, Tanzania e Malawi. Kisnhasa sostiene in oltre che fra le milizie vi sono “combattenti stranieri” provenienti da un Paese non specificato, mentre sarebbero state catturate armi pesanti e relative munizioni provenienti dall’estero.
