RD Congo. Epidemia di morbillo: MSF vaccina oltre 231mila bambini in un’area vasta come la Spagna

“Anche quando un’epidemia è già estesa, possiamo salvare la vita dei bambini”.

di Francesca Mapelli -*
 
Un’estesa epidemia di morbillo ha colpito la regione dell’ex-provincia di Katanga, nel sud-est della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Dichiarata nel marzo del 2018, si è diffusa in un’area vasta come la Spagna e ha raggiunto tassi di mortalità estremamente alti in particolare tra i bambini al di sotto dei 5 anni. Le équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) hanno avviato una prolungata campagna di vaccinazione che ha consentito di immunizzare 231.646 bambini anche in aree remote e difficilmente raggiungibili. La Dott.ssa Natalie Roberts, coordinatrice dell’emergenza per MSF, descrive le difficoltà nel rispondere all’epidemia in un territorio così complesso.
 
– Qual è la situazione in Katanga?
”Nel marzo 2018 è stata dichiarata un’epidemia di morbillo in diversi distretti sanitari nelle province di Haut-Katanga, Haut-Lomami, Lualaba e Tanganyika, che un tempo formavano la provincia di Katanga. L’epidemia si è diffusa nel corso dell’anno. Entro dicembre, tutti i distretti sanitari delle quattro province hanno dichiarato casi confermati o sospetti di morbillo. Queste province ricoprono un’area vasta quanto la Spagna e nelle loro aree più remote le comunità vivono sparpagliate in villaggi difficili da raggiungere. Già prima dell’epidemia, i bisogni sanitari pediatrici erano enormi nell’area”.
 
– Qual è la migliore risposta a un’epidemia di morbillo su così vasta scala?
”Le epidemie di morbillo si diffondono in aree dove non è stato vaccinato un numero di persone sufficientemente elevato. Per proteggere una popolazione deve essere vaccinato il 90-95% delle persone, meglio ancora se il 100%. Vaccinando le comunità non appena riscontriamo i primi casi di morbillo, cerchiamo di evitare che i bambini nell’area contraggano la malattia e che l’epidemia si diffonda. Per ottenere il miglior risultato dalle vaccinazioni di massa, dovremmo focalizzarci sulle aree in cui l’epidemia è appena iniziata, come stiamo facendo ora nella provincia di Lualaba. Ma a volte è già troppo tardi e non è possibile.
Nelle aree che per diversi mesi hanno già subito un’epidemia importante, una campagna di vaccinazione di massa non è necessariamente la risposta più appropriata. Spesso scoprire l’epidemia precocemente è difficile, perché ci vuole tempo per ottenere una conferma biologica dei casi a Kinshasa, dove si trova l’unico laboratorio autorizzato nel Paese. Anche la distribuzione dei vaccini e delle forniture mediche in queste aree remote può essere estremamente complessa e richiedere molto tempo. Quando l’epidemia ha già colpito una comunità, la vaccinazione di massa da sola ha un impatto limitato. Il vaccino non è una cura per i bambini già colpiti dal morbillo. Ma se si riesce ad accedere a queste aree, i bambini malati possono essere trattati non appena vengono individuati. Anche quando un’epidemia di morbillo è già diffusa, possiamo ancora salvare vite trattando i bambini colpiti dal morbillo e da altre malattie”
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– Quali possono essere le cause dell’alto tasso di mortalità tra i bambini?
”Nei bambini colpiti dal morbillo è più alto il rischio di sviluppare altre patologie gravi, quali malnutrizione severa o infezioni del tratto respiratorio. Inoltre i bambini di questa regione soffrono spesso anche di malaria. È molto difficile garantire che i bambini che vivono nelle aree più remote possano accedere all’assistenza sanitaria di base, ed è per questo che arrivano tardi agli ospedali. Molti bambini non riescono mai ad accedere ai trattamenti medici e non vengono mai vaccinati. Le informazioni raccolte nelle comunità locali indicano che il tasso di mortalità tra i bambini al di sotto dei 5 anni è estremamente alto in alcune aree della provincia di Haut-Lomami. Molti bambini muoiono nelle comunità e il loro decesso non sono sempre viene registrato”.
 
– Cosa stanno facendo le équipe di MSF?
”MSF ha lanciato a marzo una risposta d’emergenza nella provincia di Haut-Katanga. Da marzo a settembre, le équipe di MSF hanno vaccinato 231.646 bambini e curato 3.334 casi di morbillo in diverse aree. MSF ha impegnato una quantità significativa di risorse anche nella provincia di Haut-Lomami, soprattutto nei distretti sanitari più colpiti dall’epidemia in corso. Da dicembre 2018 a febbraio 2019, in collaborazione con il Ministero della Salute locale, le équipe di MSF hanno curato 393 bambini affetti da forme acute di morbillo negli ospedali locali e 2.957 casi più lievi in strutture ambulatoriali. Abbiamo vaccinato 64.629 bambini contro il morbillo anche a Malemba-Nkulu (Haut-Lomami) e stiamo continuando a vaccinare in altre aree.
La nostra priorità è utilizzare le cliniche mobili per cercare di raggiungere i bambini che vivono nelle aree più gravemente colpite, per trattare i bambini all’interno delle loro comunità e vaccinare quelli non ancora vaccinati. Ma incontriamo enormi difficoltà logistiche. Nella regione non esistono strade asfaltate e il viaggio può essere estremamente difficile, soprattutto nella stagione delle piogge. Muoversi tra le diverse regioni può richiedere giorni anche con veicoli fuoristrada. Per raggiungere le località più remote dobbiamo usare motociclette o addirittura canoe, il che rende impossibile trasportare grandi quantità di medicine, vaccini e cibo terapeutico”
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– Questa epidemia è anomala per la regione?
”Dal 2011 l’ex-provincia di Katanga viene colpita da gravi epidemie di morbillo ogni due o tre anni. Il Ministero della Salute locale incontra le stesse difficoltà che incontriamo noi: carenza di forniture mediche nei distretti sanitari per le difficoltà di trasporto; carenza di corrente elettrica necessaria ai frigoriferi dove conserviamo i vaccini; difficoltà nel raggiungere le comunità. Di conseguenza, la copertura vaccinale di routine è insufficiente in molte regioni e le epidemie sono ricorrenti. MSF ha regolarmente portato avanti campagne di vaccinazione d’emergenza contro il morbillo nella regione. Sebbene il nostro obiettivo sia rispondere quanto prima all’epidemia, spesso non riusciamo a raggiungerlo per le difficoltà che dobbiamo affrontare. Cerchiamo costantemente di trovare soluzioni nuove e diverse a questo problema”.
 
Oltre alle attività condotte nell’ex-provincia di Katanga, nei mesi di novembre e dicembre 2018 MSF ha condotto una vasta campagna di vaccinazione preventiva contro il morbillo nel distretto sanitario di Kamonia (provincia di Kasai) e ha vaccinato più di 42.600 bambini. L’anno scorso, le équipe MSF hanno vaccinato 461.611 bambini e trattato 10.736 bambini anche nelle province di Tshopo, Maniema e Ituri, supportando il Ministero della Salute nel rispondere a un’epidemia di morbillo nelle regioni di Kivu e Maniema.
Oltre al morbillo, MSF sta rispondendo anche a un’epidemia di colera nella regione di Lubumbashi. Più di 2.100 casi di colera sono stati registrati nella città, dove MSF sta supportando il Ministero della Salute nel curare i pazienti, garantire l’accesso al trattamento orale di reidratazione all’interno della comunità e aumentare le forniture di acqua e servizi igienico-sanitari nelle case e nelle aree più a rischio della città.
Infine, la risposta alle emergenze è una delle attività principali per MSF nel paese. Nel 2017 MSF ha lanciato 62 interventi di emergenza mentre dal 1° agosto 2018 le nostre équipe stanno rispondendo all’epidemia di Ebola in Nord Kivu e nella vicina provincia di Ituri. MSF gestisce Centri di trattamento Ebola nelle città di Butembo e Katwa, Centri di transito a Beni e Bwana Sura (distretto sanitario di Komanda) e un centro di isolamento a Bunia. MSF ha anche supportato la vaccinazione degli operatori in prima linea, e conduce attività di prevenzione e controllo dell’infezione, oltre che di sensibilizzazione tra gli operatori sanitari e le comunità colpite.
 
* Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere .