Referendum: l’ambasciatore Usa Phillip raccomanda il “sì”. Ed è polemica

Notizie Geopolitiche –

phillips-johnHanno provocato un marasma di polemiche le parole dell’ambasciatore Usa in Italia John Phillips: rispondendo ad una domanda dei giornalisti sul referendum di riforma costituzionale al termine di un incontro sulle relazioni transatlantiche tenutosi a Roma presso l’istituto di studi americani, il diplomatico ha affermato che “Il No al referendum sulla riforma costituzionale sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia”. “Il referendum – ha continuato – è una decisione italiana, tuttavia va garantita la stabilità politica. 63 governi in 63 anni non danno garanzia”. Il sì al referendum “offre una speranza sulla stabilità di governo per attrarre gli investitori che stanno osservando quanto avviene in Italia”.
Proteste e accuse di ingerenza si sono levate da un po’ ovunque, specialmente dalle opposizioni. Dalla maggioranza, seppure favorevole al No, l’ex segretario Pd, Pierluigi Bersani, ha esclamato “Per chi ci prendono?”.
A gettare benzina sul fuoco delle dichiarazioni di Phillips ci ha pensato il responsabile rating sovrani per Europa e Medio Oriente di Fitch, Edward Parker, il quale, intervenendo in una conferenza a Londra, ha affermato che “Ogni turbolenza politica o problemi nel settore bancario che si possano ripercuotere sull’economia reale o sul debito pubblico, potrebbe portare a un intervento negativo sul rating dell’Italia”, e che “Se prevalesse il ‘no’, lo vedremmo come uno shock negativo per l’economia e il merito di credito italiano”.