Romania. La Corte di giustizia Ue stabilisce il riconoscimento del matrimonio gay contratto all’estero

di Vanessa Tomassini

Il diritto dell’Unione Europea stabilisce che la nozione di coniuge vale anche per le coppie di persone dello stesso sesso. A ricordarlo è una sentenza emessa questa mattina dalla Corte europea di Lussemburgo che ha stabilito che una coppia gay residente in Romania deve godere degli stessi diritti di residenza di altre coppie sposate nell’Unione. Il rumeno, Adrian Coman, e il suo marito americano, Claibourn Robert Hamilton, hanno combattuto una battaglia legale durata oltre sei anni per vedere il loro matrimonio, celebrato nel 2010 in Belgio, legalmente riconosciuto nella a volte medievale Romania. Il tribunale europeo ha stabilito che gli Stati membri “non possono in alcun modo ostacolare la libertà di residenza” dei cittadini dell’Ue, rifiutando di concedere tale diritto al coniuge omosessuale, seppur ogni Stato mantenga “la libertà di autorizzare o meno il matrimonio tra persone dello stesso sesso”. La sentenza afferma anche che “nell’ambito della direttiva relativa all’esercizio della libertà di circolazione, la nozione di coniuge, che indica una persona unita ad un’altra nel vincolo matrimoniale, è neutra dal punto di vista del genere e può comprendere quindi il coniuge dello stesso sesso di un cittadino dell’Unione”.
La decisione arriva in un momento particolare per l’Italia, dove il neo eletto ministro della Famiglia e della Disabilità, Lorenzo Fontana (Lega Nord) aveva espresso dichiarazioni preoccupanti sulle coppie di fatto negando addirittura l’esistenza di famiglie omosessuali ed innescando dissensi dalla maggioranza del Paese. La sentenza inoltre è decisiva per decine di migliaia di coppie dello stesso sesso in Romania, Polonia, Slovacchia, Bulgaria, Lituania e Lettonia, che attualmente non offrono protezione legale alle coppie dello stesso sesso seppur facenti parte dell’unione. Coman, attivista lgbt di 46 anni, ha commentato che “la decisione odierna significa che posso finalmente guardare negli occhi di qualsiasi impiegato rumeno o dell’Ue con la certezza che siamo una famiglia e lo stato riconosce ciò che siamo”, mentre Hamilton in un collegamento televisivo da New York, ha detto che “Siamo un passo avanti nell’essere riconosciuti come una famiglia e sono davvero entusiasta”. Va ricordato che l’opposizione alle relazioni omosessuali è spesso feroce in Romania, dove l’omosessualità è stata depenalizzata solo nel 2002.