RUSSIA. Accusa di ‘attentato alla vita di guardie di confine’ contestato ad attivisti Greenpeace

di Giacomo Dolzani –

gazprom_piattaformaAd alcuni dei 30 attivisti di Greenpeace, arrestati dalle autorità di Mosca mentre, per protestare contro il programma di trivellazioni nella zona dell’Artico, si arrampicavano su una piattaforma petrolifera del colosso russo degli idrocarburi Gazprom, oltre alle accuse di pirateria potrebbe anche essere contestato il reato di “attentato alla vita e alla salute delle guardie di frontiera”.
Ad annunciarlo sono gli investigatori russi che si occupano della delicata vicenda, i quali affermano che la Arctic Sunrise, la nave con la quale sono arrivati gli attivisti, avrebbe “intenzionalmente speronato” l’imbarcazione della polizia di confine; gli ispettori avrebbero inoltre trovato a bordo degli stupefacenti, fatto che può complicare ulteriormente la vicenda, la legge russa è infatti particolarmente rigida per quanto riguarda l’uso e l’importazione di droghe sul territorio nazionale.