Russia. Liberati su cauzione gli attivisti di Greenpeace: vietato il rimpatrio, a processo per teppismo

di Guido Keller –

liberate attivisti greenpeace grandeSono stati rilasciati dietro il pagamento della cauzione di 2 milioni di rubli (circa 45mila euro) a testa gli attivisti stranieri di Greenpeace che lo scorso 18 settembre si erano portati fin sotto la piattaforma petrolifera russa Prirazlomnaya, situata nel Mar di Pecora, parte del Mar Glaciale Artico a nord della Russia, utilizzando la rompighiaccio olandese Arctic Sunrise: arrestati ed accusati in un primo momento di pirateria, articolo 227 del Codice penale che prevede fino a 15 anni di reclusione, si sono visti poi attenuare la loro posizione con l’accusa di teppismo, reato che prevede comunque fino a 7 anni di carcere, grazie all’evidente intervento politico di Mosca.
Al momento non possono comunque lasciare la Russia, e solo dopo che saranno state concluse le indagini potranno ricevere dal Servizio federale per l’immigrazione di San Pietroburgo il visto di uscita dalla Federazione.
Dei 30 solo all’australiano Colin Russell il tribunale di Primorsky ha imposto il proseguimento della carcerazione, perlomeno fino al 24 febbraio, mentre il 32enne italiano Christian D’Alessandro è stato rilasciato in attesa di processo.
Il direttore di Greenpeace Russia, Ivan Blokhov, ha comunque alzato il tiro ed ha fatto sapere che gli attivisti non intendono chiedere la grazia, in quanto “nessuno di loro si sente in colpa”.
In Russia non tutti sono convenuti sulla rigidità con cui sono stati trattati gli attivisti, per quanto è evidente che il messaggio che si è voluto dare è che con Mosca non si scherza: già il consigliere del Cremlino per i Diritti umani Mikhail Fedotov aveva affermato che le accuse mosse dal magistrato “sono ridicole”: “non c’è la minima base per parlare di pirateria – aveva detto Fedotov – . Avrebbero allo stesso modo potuto incriminarli per stupro di gruppo a danno della piattaforma”.
Alla notizia della liberazione dell’italiano il ministro degli Esteri Emma Bonino ha espresso “soddisfazione” ed ha affermato che “La scarcerazione di Christian è un primo, positivo passo nella giusta direzione, che spero sia un segnale della volontà delle Autorità russe di valutare obiettivamente i fatti che hanno portato al suo arresto.”. “Continueremo a seguire gli sviluppi della vicenda con la massima attenzione per giungere alla piena liberazione di Christian ” – ha concluso il Capo della Diplomazia italiana – , “intanto desidero esprimere i miei sentiti ringraziamenti al Consolato Generale a San Pietroburgo, all’Ambasciata a Mosca ed a tutto il personale della Farnesina che, dal momento dell’arresto di Christian, sono impegnati per trovare una soluzione al caso”.
Il 26 novembre il premier russo Vladimir Putin ed altri ministri parteciperanno a Trieste all’incontro con Enrico Letta, Angelino Alfano, Emma Bonino ed altri membri del governo.