RUSSIA. Male il rublo. Ma c’è speranza nell’incontro del 15 gennaio ad Astana

Notizie Geopolitiche –

rubloPermane debole il rublo rispetto alle monete occidentali, cambiato all’apertura della borsa a 59,3 sul dollaro e a 71,86 sull’euro: non sembra aver sortito effetto quindi l’iniziativa della Tesoreria federale, che lamenta il fatto di non potersi rifornire di liquidità sui mercati occidentali, di mettere all’asta depositi per 3 miliardi di dollari per 28 giorni, un’offerta rivolta alle banche che così potranno acquistare non meno di 300 milioni di dollari al tasso medio ponderato del 2,66%, abbattuto dell’1,6% rispetto ai tassi di mercato.
La Russia soffre quindi su tre fronti: quello principale del crollo del prezzo del petrolio, cosa che per il ministro delle Finanze Anton Siluanov sta facendo perdere 100 miliardi di dollari all’anno; quello della svalutazione del rublo, che, secondo l’Istituto federale di Statistica sta causando la crescita dell’inflazione settimanale allo 0.9% e per il 2015 all’11,5%, ben oltre le più nere previsioni; quello delle sanzioni internazionali, che, sempre per Siluanov, sta procurando danni per 40 miliardi all’anno.
Su quest’ultimo tema vi è una possibile apertura della Francia: il presidente Francois Hollande, che il 15 gennaio parteciperà in Kazakistan ad un vertice con il presidente russo Vladimir Putin, l’ucraino Petro Poroshenko e la cancelliera tedesca Angela Merkel, ha dichiarato oggi che le sanzioni saranno revocate “se ci sono progressi” verso la soluzione del conflitto in Ucraina. Al momento la tregua sembra reggere, anche se è da vedere come verrà risolta la questione della Penisola della Crimea.