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Mentre si avvicina la data di scadenza del 16 giugno per il pagamento del gas venduto dalla Gazprom all’Ucraina, limite perché Kiev non sia obbligata a pagare le forniture future in anticipo, il presidente Vladimir Putin ha chiesto al numero uno di Gazprim, Alexiei Miller, e alla delegazione russa impegnata a Bruxelles nelle trattative trilaterali Mosca-Kiev-Ue di perseguire “posizioni costruttive” per arrivare a “un accordo mutualmente accettabile”.
Il rifiuto di Kiev di aderire all’Unione doganale ideata dallo stesso Putin si è tradotto con l’aumento del prezzo del gas fornito all’Ucraina, ovvero a 485 dollari per mille mc di gas, il più caro in Europa.
La delegazione ha offerto una riduzione di 100 dollari, ma la parte ucraina ha rifiutato, in quanto vorrebbe ritornare ai 268,5 dollari di un tempo.
Appare probabile che, vista l’economia dissestata dell’Ucraina e i molti debiti, la Russia chieda in cambio dei debiti la definitiva rinuncia di Kiev alla Crimea.
Nella foto: Alexiei Miller
