Sahel. Niger, Mali e Burkina Faso spingono per l’abbandono del CFA

di Alberto Galvi

Dopo il colpo di Stato del 30 luglio in Niger, le spaccature all’interno dell’ECOWAS (Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale) sono aumentate. A settembre il Niger, insieme agli altri membri dell’ECOWAS Burkina Faso e Mali, hanno formato un’alleanza militare chiamata AES (Associazione degli Stati del Sahel).
Quattro mesi dopo i tre paesi hanno annunciato il ritiro dall’ECOWAS a causa delle sanzioni ritenute illegittime, disumane e irresponsabili, imposte dopo i colpi di Stato. Inoltre questo mese sono emerse notizie di una possibile separazione dalla loro valuta, il CFA (Franco dell’Africa occidentale).
Gli Stati membri dell’AES sono impegnati nel processo di recupero della loro piena sovranità. Sono in aumento le critiche per l’uso continuato del CFA, un residuo del sistema coloniale francese. Anche se non si sa quando avverrà il cambiamento, se effettivamente avverrà, il desiderio di cambiare la valuta non sembra essere ancora uniforme tra i tre paesi.
Come valuta per le sue colonie africane la Francia creò il CFA nel 1945. L’acronimo CFA inizialmente stava per Colonies Francaises d’Afrique (Colonie francesi d’Africa). Negli anni ’60 e ’70 le colonie ottennero l’indipendenza, ma molte rimasero legate alla valuta, che ora è chiamata Communate Financiere Africaine (Comunità finanziaria africana).
Questo sistema fornì alla Francia una significativa influenza economica e politica sui suoi territori africani perché mantenne il controllo sulla convertibilità della valuta e sulla politica monetaria.
Le giunte militari di Niger, Mali e Burkina Faso intendono creare una moneta regionale unica. La futura valuta potrebbe sostituire il franco CFA, che attualmente costituisce la valuta comune degli otto membri dell’UEMOA (Unione economica e monetaria ovest-africana): Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Benin, Mali, Niger, Senegal e Togo, utilizzano ancora il CFA. Una valuta equivalente, viene utilizzata dai sei Stati membri della CEMAC (Comunità economica e monetaria dell’Africa centrale): Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Ciad, e Gabon.
Dal 2020 ci sono stati sei colpi di Stato riusciti in Africa occidentale, tutti negli Stati UEMOA. Mentre le relazioni si inaspriscono e gli Stati della regione si rivolgono a nuovi partner come la Russia, le richieste di tagliare i legami con la Francia, accusata di non fare abbastanza per combattere i gruppi armati, sono diventate più forti.