San Marino. Benvenuti nella terra della libertà. Anche per chi scrive?

di Enrico Oliari

E’ polemica a San Marino per un esposto presentato da un segretario di Stato nei confronti di coloro che hanno scritto sul quotidiano La Serenissima negli ultimi tempi senza essere operatori dell’informazione. L’articolo ipotizzato è il 385 del codice penale della Repubblica di San Marino, il quale colpisce l’esercizio abusivo della professione.
Come riporta Rtv San Marino, il direttore de La Serenissima Gian Maria Fuiano ha reso noto che “tutti coloro che hanno scritto negli ultimi mesi per il suo giornale, sono stati messi sotto inchiesta dal tribunale sammarinese”, per la precisione chi ha scritto dal marzo dello scorso anno.
Il caso in realtà è curioso, dal momento che Fuiano spiega a Rtv San Marino che “i collaboratori sono tutti volontari, o giovani ragazzi che vogliono iniziare il mestiere e quindi devono imparare, e come giornale siamo obbligati a testarli con i loro pezzi; oppure sono persone che hanno già il loro mestiere, esperte di qualche settore, le quali anziché dare delle spiegazioni sommarie fanno addirittura loro i pezzi, in modo che la loro professionalità sia al meglio chiara”. Non si tratterebbe quindi di operatori dell’informazione, bensì di individui che liberamente mandano uno o più scritti ad una testata giornalistica.
In Italia, come nel resto dell’Europa e del mondo libero, per fare un’operazione chirurgica serve un chirurgo iscritto all’ordine, ma per scrivere su un giornale non serve essere giornalisti iscritti all’ordine. Forse il governo sammarinese ha in progetto una regolamentazione del settore in senso restrittivo?
Sempre ad Rtv San Marino Fuiano riporta che i collaboratori colpiti dalla denuncia hanno deciso di rivolgersi ad un unico avvocato “per fare una specie di class action”, invita i “cittadini, le associazioni, i sindacati e gli ordini professionali” ad intervenire per la tutela della libertà di stampa e annuncia, se necessario, la determinazione ad attivare alla Cedu, la Corte europei per i Diritti dell’Uomo”.
Oggi La Serenissima è uscita con poche pagine nere e il titolo a prima pagina piena “La Serenissima oggi a lutto: morta la democrazia”.