Sondaggio YouGov, ‘europei favorevoli a Scozia indipendente e in Ue’

di Notizie Geopolitiche – 

scozia_flagSecondo i dati diffusi da YouGov, una delle principali compagnie al mondo nel campo dei sondaggi e delle ricerche di mercato, riportati ieri dal quotidiano britannico Financial Times la maggior parte dei cittadini europei è favorevole ad una possibile indipendenza della Scozia dal Regno Unito.
Secondo YouGov, che ha condotto un’indagine su un campione di oltre 8.400 persone dei vari paesi Ue, il supporto più forte sarebbe tra i cittadini tedeschi, finlandesi e francesi che, intervistati, hanno espresso un parere positivo rispettivamente per il 71%, 66% e 61%, a fronte di un 10%, 10% e 16% di contrari.
Non così netta, come ci si poteva aspettare, la tendenza in Gran Bretagna, dove solo il 41% degli interpellati si è detto favorevole, tra i quali oltre agli inglesi figurano anche scozzesi e nord irlandesi, ossia i due popoli che dovrebbero, loro malgrado, abbandonare l’Unione Europea nonostante abbiano espresso a maggioranza un parere contrario.
Il referendum tenutosi il 23 giugno scorso sull’uscita del Regno Unito dall’Ue, la cosiddetta Brexit, ha visto la vittoria di coloro che puntavano affrancarsi definitivamente da Bruxelles ma, contemporaneamente, ha sancito la spaccatura del paese, sia dal punto di vista della popolazione, divisa in due blocchi quasi equivalenti di favorevoli e contrari, sia dal punto di vista geografico: mentre Inghilterra (ad eccezione di Londra) e Galles si sono espressi per lasciare l’Ue, Nord Irlanda e, soprattutto, Scozia hanno votato a larga maggioranza per rimanere.
Questo fatto, che imporrebbe a Belfast ed Edimburgo un allontanamento coatto da Bruxelles ha risvegliato le (mai sopite) spinte indipendentiste interne alle due regioni che hanno già chiesto rispettivamente l’integrazione nel territorio irlandese, tornando sotto l’autorità del governo di Dublino, e l’autodeterminazione.
Nei concitati giorni successivi al referendum, che hanno visto il crollo della sterlina, il declassamento della Gran Bretagna da parte di tutte le agenzie di rating e l’inizio della fuga di banche ed aziende dal paese, l’eurodeputato scozzese Alyn Smith, in un applauditissimo discorso tenuto al Parlamento europeo aveva chiesto all’Europa di non abbandonare il suo paese, mentre il capo del governo di Edinburgo, Nicola Sturgeon, ha iniziato un tour tra Bruxelles ed i vari paesi Ue nel tentativo di raccogliere l’appoggio sufficiente per consentire alla Scozia di non essere trascinata fuori dall’Ue e garantendole la forza di chiedere un nuovo referendum per l’indipendenza.
Nonostante il 18 settembre 2014 si sia già tenuta una consultazione analoga, nella quale era stato chiesto ai cittadini scozzesi di decidere tra rimanere nel Regno Unito o diventare uno stato indipendente, in occasione del quale il 55.3% della popolazione si espresse in favore di una Gran Bretagna unita, in quel caso l’autodeterminazione avrebbe significato anche abbandonare l’Ue, compiendo quel salto nel buio che invece si appresta ora a compiere l’intero paese, contro la volontà del popolo scozzese.