Sei paesi Ue bloccano la libera circolazione per i cittadini dei Balcani

di Guido Keller –

L’Unione Europea ha deliberato di rinviare all’anno prossimo la decisione se escludere o meno alcuni Paesi dei Balcani 0ccidentali dal regime di libera circolazione Ue, anche perché, come ha fatto notare la relatrice del dossier presso il Parlamento, Tanja Fajon, vi sarebbe il “concreto pericolo che, tre anni dopo la loro abolizione, vengano reintrodotti i visti di ingresso nell’Unione per i cittadini provenienti da quella regione”.
Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svezia hanno infatti chiesto alla Commissione europea, attraverso una “clausola di salvaguardia”, di poter bloccare il libero ingresso nel proprio territorio ai cittadini soprattutto di Bosnia, Macedonia e Serbia, paesi dai quali, dopo l’accesso alla libera circolazione, si è iniziato a registrare un boom di false richieste d’asilo.
“Eravamo molto vicini, ma serve un po’ più di flessibilità del Consiglio” ha commentato su Twitter il Commissario Ue per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom, mentre l’’europarlamentare Fajon ha dichiarato in un’intervista alla Deutsche Welle che “nel Parlamento europeo faremo di tutto per mantenere la libertà di circolazione dei cittadini degli Stati membri dell’Unione”.
La scorsa settimana l’Ufficio federale tedesco per la migrazione ha indicato che nel mese di novembre la Serbia è stata il primo Paese di provenienza di false richieste d’asilo, anche se le 1.306 pratiche inoltrate sono comunque inferiori alle 2.673 del mese di ottobre.